Piras (Sel): anche in Sardegna il “metodo Boldrini-Grasso”. E tende la mano al M5S. Critiche dal Pd

Un rinnovamento completo delle persone e dei metodi. Con l’applicazione nell’Isola del cosiddetto “modello Boldrini-Grasso” anche in vista delle Regionali e per la scelta del candidato governatore. Quindi la scelta di un candidato nuovo e sorprendente, che venga dalla società civile, e che possa consentire un dialogo delle forze del centrosinistra col Movimento 5 Stelle.

E’ questa la proposta-provocazione lanciata da Michele Piras, neodeputato e coordinatore regionale di Sinistra, ecologia e libertà. “Il presidente Cappellacci – ha detto Piras – ha annunciato la sua ricandidatura. Evidentemente non gli sono bastati quattro anni per mandare l’Isola al collasso e gliene servono altri cinque per trascinarla nel precipizio. Ma la domanda è un’altra: dove sta il Centrosinistra? Come intende rispondere alle rinnovate ambizioni del Presidente uscente ed alle nuove istanze che provengono dalla società?”.

Ed ecco l’ipotesi di applicare anche in Sardegna il metodo Boldrini-Grasso. “La società sarda -ha aggiunto Piras – esprime una ricchezza di sensibilità, competenze e figure che può essere messa a disposizione di una stagione di Governo di ricostruzione economica, sociale, culturale e civile: abbandoniamo la tentazione del già visto e già superato dal corso degli eventi e dalla Storia è possibile tentare la strada di un dialogo con il Movimento Cinque stelle? Lo chiedo agli esponenti di quel Movimento e lo chiedo al Pd”.

La risposta del Partito democratico non si è fatta attendere. E c’è da supporre che non sia proprio quella che Piras si attendeva.

“Anziché cercare di compiacere il M5S o rincorrere improbabili alleanze – ha dichiarato il consigliere regionale del Pd Giuseppe Cuccu –  il centrosinistra dovrebbe innanzitutto elaborare una proposta politica e programmatica in grado di aggredire i drammi che oggi la Sardegna sta vivendo. Anch’io sono convinto, e non penso di essere il solo nel Partito Democratico, che la Sardegna – prosegue l’esponente democratico – disponga di figure esterne alla politica che possano essere chiamate a dare il loro contributo per guidare il processo di rinascita economico e sociale della nostra Isola, non perché ci servano per inseguire questo movimento o quel partito – conclude Cuccu – ma perché siamo convinti che possano aiutare a risolvere i problemi della Sardegna ma anche a ridare speranza ai giovani, alle imprese, ai disoccupati, agli emarginati e ai troppi poveri che aumentano di giorno in giorno”.

 

 

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