Pigliaru a Delrio: “Lo Stato ci deve un miliardo di euro”

Vertenza Entrate, pareggio di bilancio, Piano Sulcis e trattativa Alcoa-Glencore. Su questi temi si sono confrontati oggi Regione e Governo.

C’è quasi un miliardo di euro che divide la giunta di Francesco Pigliaru e il governo di Matteo Renzi. Per questo oggi a Cagliari è arrivato il sottosegretario alla Presidente del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio, che insieme al governatore ha discusso della partita finanziaria ancora aperta. Il tutto dentro il più ampio contenitore del Dossier Sardegna, per il quale Delrio hanno annunciato lo sblocco di 127 milioni da investire nel Piano Sulcis. Infine la cessione di Alcoa: il 10 dicembre comincia la trattativa tra l’azionista americano uscente e la multinazionale anglo-svizzera potenziale acquirente.

Pigliaru e il sottosegretario hanno cominciato alle 11,15 una conferenza congiunta nel palazzo di viale Trento. Il conto dei soldi che mancano all’appello, almeno secondo l’Esecutivo sardo, l’ha fatto lo stesso presidente della Regione: “Sulla Vertenza Entrate, abbiamo calcolato di avere con lo Stato un credito di circa 800 milioni. Chiediamo che ci vengano restituiti, a partire dal 2015, con tranche annuali da 300 milioni”.

Ci sono poi “ulteriori 97 milioni annui di accantonamenti” che il Governo vorrebbe togliere alla Sardegna, ha spiegato ancora Pigliaru. Gli accantonamenti sono le risorse che lo Stato preleva agli enti locali (o non trasferisce direttamente, nel caso delle Regioni a statuto speciale ) per ripianare il debito pubblico. Pigliaru ha detto: “Quanto a luglio la Regione ha firmato col Governo l’accordo sul pareggio di bilancio, quei 97 milioni non erano previsti. Sono sopraggiunti successivamente. Per questo non siamo disposti a pagare l’ulteriore prezzo”. Il governatore ha osservato: “Purtroppo nella finanza pubblica succede che il saldo dei crediti sia lento, mentre il prelievo degli accantonamenti è immediato”.

Pigliaru e Delrio si sono dati tutto il mese di dicembre per sciogliere il nodo economico, “ciò che serve – ha sottolineato il sottosegretario – per far decollare definitivamente la cancellazione dei vincoli di spesa concessa alla Sardegna, prima Regione con la quale stiamo sperimentando questa nuova disciplina fiscale”.

E se l’ottimismo sull’esito favorevole della vertenza economica non manca né dall’una né dall’altra parte (“Arriveremo a una soluzione”, è stata la posizione di Pigliaru e Delrio), la strada è in discesa sul fronte del Piano Sulcis. “Nella prossima riunione del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica, quello che assegna le risorse europee), metteremo all’ordine del giorno di 127 milioni da assegnare alla provincia di Carbonia-Iglesias”, ha detto il sottosegretario. I soldi saranno così divisi: 72 milioni per le infrastruture, cioè “strade e porti”, ha precisato Delrio. “Coi restanti 55 milioni faremo invece partite i progetti del bando 99ideas“, quindi il sostegno alla microimpresa. “Solo rilanciando le iniziative dal basso, possiamo costruire una nuova crescita”.

Quanto alla vertenza Alcoa-Glencore, non sono remote le possibilità che gli anglo-svizzeri rilevino l’azienda di Portovesme produttrice di alluminio. “Governo e Regione, ottenendo un risultato importatissimo – ha detto Pigliaru – hanno concordato con la Glencore un costo vantaggioso per l’energia. Un prezzo di assoluta concorrenza che varrà per dieci anni”.

Il management dei due colossi industriali si siederà intorno a un tavolo tra sei giorni. “Vero è – hanno chiuso Pigliaru e Delrio – che Alcoa ha chiesto di poter spostare la trattativa direttamente in America. Noi la consideriamo una buona notizia, perché visti gli asset che hanno entrambe le aziende, ci possono essere maggiori margini e possibilità di arrivare alla cessione, inserendo la partita sarda nel più ampio contesto economico-produttivo delle due aziende”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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