“Il Piano Sulcis è tutt’altro che defunto. Anzi, è vivo e vegeto. E presto inizieremo a vederne i frutti”. Salvatore Cherchi, coordinatore regionale per l’attuazione del Piano, non accetta la linea del “non si sta facendo niente” di cui parlano in questi giorni movimenti e sindacati. Lo fa mettendo in evidenza che tutti i programmi hanno registrato un importante progresso. “Un progresso indubbio e documentato”, ci tiene a precisare. Gli interventi sono 67, di dimensioni e impegno molto differenziati, con 620 milioni di euro di risorse pubbliche mobilitate. “Oltre alle risorse private – aggiunge il coordinatore – che appaiono già significative per investimenti in impresa e in bonifiche”.
“Nessun intervento è in stallo”, spiega Cherchi. “Questo vale per il sostegno alle imprese con 275 milioni di euro, per la scuola e la ricerca tecnologica con oltre 66 milioni di euro, oltre 126 milioni per le infrastrutture e altri 155 milioni per le bonifiche. A queste somme vanno poi aggiunti circa 27 milioni di provenienza privata”. Il coordinatore del Piano Sulcis cerca di rassicurare l’opinione pubblica ma ammette: “E’ indubbio che ci sono stati ritardi, anche considerevoli. Il settore che più ne ha risentito è senza dubbio quello delle bonifiche delle aree minerarie. Ritardo dovuto alle note vicende di Igea. Oggi però questa società è stata salvata dal fallimento e la Regione sta creando i presupposti perché in futuro possa assolvere alla sua funzione”.
“A Monteponi“, riferisce ancora il coordinatore, “è operativo lo sportello di assistenza a quei soggetti che volessero realizzare una loro idea imprenditoriale”. Per questi progetti sono disponibili oltre 32 milioni di euro attraverso il bando “Idee call for Sulcis”. A cui seguirà, a breve, un secondo bando. “Ora le nostre attenzioni sono tutte rivolte alle scadenza del 30 giugno e 31 dicembre 2016, date entro le quali tutte le risorse devono necessariamente essere impegnate. Siamo comunque fiduciosi perché la fase progettuale è conclusa”.
Carlo Martinelli