Zona franca, bonifiche, turismo e infrastrutture: i progetti del Piano Sulcis

Piano Sulcis: 67 interventi previsti, finanziamenti di oltre 620 milioni di euro. Ecco i principali progetti, coi dati aggiornati al 31 dicembre 2015.

ZFU (Zona Franca Urbana). Ha permesso l’abbattimento di tributi e contributi a 4375 imprese, pari al 75% degli aventi diritto, per un totale di oltre 31 milioni di agevolazioni fruite.

Agroalimentare e turismo. Stanziati 10 milioni; due i bandi effettuati e solo 15 le domande presentate, per un totale di 2,4 milioni. In pratica sono rimasti inutilizzati 7,6 milioni di euro.

Contratti di sviluppo. Di questi beneficeranno l’Eurallumina, con 67 milioni da rimborsare in otto anni, oltre 8 milioni a fondo perduto, per il bacino dei fanghi rossi; e il Polo della Bioedilizia, a Iglesias, con un investimento da circa 40 milioni, la cui istruttoria è in fase di elaborazione presso Invitalia.

Scuola. Per quanto riguarda la formazione scolastica e professionale, sono state coinvolte in prima persona le scuole che si sono fatte portavoce e artefici di nuovi progetti proiettati verso il futuro. L’istituto Beccaria di Carbonia, ad esempio, usufruirà di quasi 1,1 milioni di euro per nuovi progetti nel campo enologico e in quello lattiero-caseario. L’istituto Minerario beneficerà di quasi 750 mila euro per nuovi progetti nel campo delle bonifiche. I nuovi geometri impareranno ad utilizzare i droni per i rilievi topografici.

Ricerca Tecnologica. Nel campo della ricerca e delle nuove tecnologie spiccano i progetti della Sotacarbo legati al carbone. Poi quelli sulle bonifiche dei suoli e delle acque e del riciclo dei materiali di Consorzio Ausi, Università di Cagliari e Igea. Sempre nel campo della ricerca c’è l’importante progetto ARIA, finanziato con 18 milioni, per la realizzazione di un impianto di distillazione criogenica per la produzione di gas naturali in stato di purezza. Questo progetto vede coinvolti l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) la Carbosulcis e l’Università di Princeton (USA).

Infrastrutture. Questa parte del Piano comprende i lavori di dragaggio del porto industriale di Portovesme, per consentire l’attracco di navi di grande stazza. Il progetto, finanziato con circa 16 milioni, è in attesa delle autorizzazioni ambientali. L’appalto per i lavori dovrebbe essere affidato il prossimo giugno. Ci sono poi i lavori nel porto industriale di S.Antioco, per la sua riconversione nella nautica da diporto, pesca e cantieristica. L’ampliamento dei porti turistici di Calasetta, Carloforte e Portoscuso. Infine il dragaggio del porto di Buggerru con interventi tesi a prevenire futuri insabbiamenti.

Approdi Minerari dell’Iglesiente.  L’appalto del progetto di recupero dell’antico approdo di Cala Domestica è pronto da oltre un anno ed è in attesa di essere affidato. Finiti i lavori negli approdi di Masua, Portixeddu e Buggerru. Soppressi invece i progetti relativi agli approdi di Nebida e Porto Ferro. Sempre in questa sezione troviamo i lavori per migliorare la fruibilità a Porto Pino, Is Solinas e Porto Botte. Conclusi invece i lavori di realizzazione dell’idroscalo nella diga di Monte Pranu. Anche i lavori di dragaggio del canale della laguna di S.Antioco sono in attesa delle autorizzazioni dell’autorità marittima.

Viabilità. Nel campo delle infrastrutture viarie la parte da leone la fa il nuovo collegamento tra l’isola di S.Antioco e la terra ferma, in fase di progettazione, con un finanziamento di 40 milioni. Inoltre sarà messo in sicurezza l’ultimo tratto della statale 126 fino a Calasetta. Anche le statali 195, 293, e le provinciali 77 e 73 beneficeranno di lavori per la messa in sicurezza.

Valorizzazione dei luoghi. Nel settore della valorizzazione ambientale ci sono i progetti per la realizzazione delle piste ciclabili di S.Antioco, Porto Pino e Tratalias, per un importo finanziato di circa 5 milioni. Saranno anche completati gli impianti dell’Ostello della gioventù di Iglesias, che ne permetterà finalmente la fruizione.

Bacini idrici del Sulcis. Di fondamentale importanza l’intervento programmato per l’interconnessione dei bacini di Monte Pranu e Punta Gennarta con quello del Cixerri, per la lotta alla siccità. I relativi finanziamenti saranno di provenienza dei prossimi FSC, Fondi per lo Sviluppo e la Coesione.

Interventi infrastrutturali. Tra gli altri interventi rilevanti troviamo l’impianto di depurazione delle acque reflue di S.Antioco, che Abbanoa si è aggiudicato lo scorso 4 gennaio per un importo di circa 6,5 milioni. E il collettore fognario di Iglesias, con un finanziamento di 1,2 milioni che dovrà gestire il comune di Iglesias. Questo intervento sanerà lo scempio ambientale in località Cabitza, a valle della miniera di Campo Pisano, dove si è creato un lago di liquami urbani che si mischiano con i residui minerari della laveria della miniera. Qui nasce il Rio S.Giorgio che, superata la zona di S.Giovanni miniera, raggiunge la palude di Sa Masa, in territorio di Gonnesa, a ridosso del litorale di Funtanamare, dove scarica tutto il suo carico inquinante. Nello stesso punto sarà costruito anche il sito unico di raccolta di materiali minerari da parte dell’Igea e del Comune di Iglesias, con la relativa messa in sicurezza dell’intera area. Il costo delle opere sfiora i 50 milioni di euro.

Bonifiche. Il capitolo delle bonifiche è molto ampio e investe molte zone della Sardegna, dove le attività minerarie hanno lasciato segni indelebili nell’ambiente. Ferite profonde che è necessario sanare affinché quei territori possano essere di nuovo fruibili. Tra queste ci sono le aree di Montevecchio Levante e Ponente: anche qui verranno realizzati  siti di raccolta. C’è poi la bonifica dell’area mineraria di Furtei, gravemente inquinata, per la quale occorreranno circa 28 milioni di euro. Poi le bonifiche delle aree ex Seamag, a S.Antioco. L’area mineraria di Orbai e la miniera di Su Zurfuru. Infine, tutti gli interventi nella zona industriale di Portovesme e nell’area perimetrale di Portoscuso. Tra le aree da bonificare di Portovesme c’è anche l’area dell’Alcoa e le falde acquifere sotterranee.

Zona Franca Portovesme. Da segnalare, in conclusione, che il Piano Sulcis ha finanziato con 1 milione di euro lo studio per la creazione di una “zona economica speciale” il cui soggetto attuatore è stato individuato nel consorzio industriale di Portovesme.

Carlo Martinelli

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