Ricorso al Tar del Comitato Non Bruciamoci il Futuro, l’associazione Zero Waste Sardegna e da quattro Comuni contro il piano dei rifiuti della Sardegna, approvato dalla Giunta regionale. “Ancora una volta siamo stati costretti a rivolgerci al Tribunale amministrativo della Sardegna per far valere i diritti dei cittadini per l’annullamento dell’aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti in fretta e in furia, alla vigilia di Natale dello scorso anno – attacca il Comitato – Analogo ricorso è stato depositato anche dai Comuni di Olzai, Sarule, Gavoi e Arzana che hanno condiviso il nostro giudizio sulle irregolarità e sugli atti illegittimi delle procedure effettuate”.
Secondo il comitato dei cittadini e i Sindaci “l’aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti non è stato assoggettato a Valutazione Ambientale Strategica, alla quale la Regione Sardegna ha preferito, in modo irragionevole e strumentale, in contrasto con le norme di legge, la procedura di verifica di assoggettabilità a Vas, che si è conclusa, ancora una volta con troppa disinvoltura e speditezza, con un giudizio di non assoggettabilità”. Inoltre secondo i ricorrenti “non sono stati coinvolti tutti i soggetti competenti in materia ambientale che obbligatoriamente dovevano essere convocati. Anche secondo il parere della Provincia di Nuoro sul procedimento di verifica di assoggettabilità a Vas sono ravvisabili irregolarità procedurali (mancata convocazione Enti gestione Parchi e enti locali) e istruttorie”. A questo si aggiunge che “gli enti locali e i cittadini portatori di interesse sono stati esclusi dalla partecipazione alle nuove scelte dell’aggiornamento del Piano contrariamente a quanto previsto dalla normativa vigente”.