Pollice verso di Legambiente al rapporto sulla Valutazione ambientale (Vas) del nuovo Piano paesaggistico regionale (Ppr) della Giunta Cappellacci.
“Su questo documento non si può basare alcuna seria valutazione sugli impatti che il piano avrà su ambiente e paesaggio”, chiarisce l’associazione. In particolare, secondo Legambiente, “si trascurano gli impatti molto negativi delle norme transitorie sul paesaggio costiero e si minimizza sull’ampliamento delle edificazioni in agro e nelle aree naturali e sub naturali”.
Un no ancora più netto soprattutto alla luce dell’alluvione in Sardegna dello scorso 18 novembre. “L’evento devastante e tragico – attaccano gli ambientalisti – impone un drastico e robusto aggiornamento di tutti gli strumenti di programmazione territoriale. Infatti occorre prendere atto che si verificano eventi eccezionali con effetti catastrofici ogni 4/5 anni, per cui quanto successo deve suonare come una forte campana d’allarme sulla gestione del territorio sia dal punto di vista urbanistico che di complessivo assetto idrogeologico. E’ necessario pertanto un maggiore rigore nella salvaguardia dei sistemi ambientali e in via prioritaria di quelli fluviali con l’estensione delle fasce di salvaguardia”. Messaggio molto chiaro: allo stato attuale, conclude Legambiente, è necessario in via prioritaria aggiornare tutta la programmazione e nel frattempo imporre una precisa e rigorosa norma di salvaguardia della fascia costiera con il blocco delle nuove edificazioni e la riqualificazione dell’esistente.