Piano casa, ripreso l’esame in Consiglio. Probabile approvazione il 6 aprile

È ripreso questo pomeriggio l’esame del Piano casa. L’intesa di massima tra gli schieramenti è approvare la legge il 6 aprile, ma nell’opposizione di centrodestra non mancano le frenate. La collaborazione tra coalizione è necessaria perché sono tante le richieste di modifica presentate dalla minoranza. Tanto che la Giunta, per accelerare, sta presentando emendamenti sostitutivi totali che riscrivono completamente gli articoli e avranno l’effetto di far cadere, se approvati, le richieste di modifica del centrodestra.

Intanto è via libera allo Sportello unico per l’edilizia. È una delle novità previste dalla Legge. obiettivo: dare al privato una risposta “tempestiva” da parte delle pubbliche amministrazioni acquisendo, anche mediante conferenza di servizi, gli atti riguardanti la tutela ambientale, il paesaggio e il territorio e il patrimonio storico-artistico la tutela della salute e della pubblica incolumità.

In particolare lo sportello riceverà le domande per il rilascio di permessi di costruzione, della Scia e di ogni altro atto in materia di attività edilizia, compreso il certificato di agibilità, nonché i progetti approvati dalla Soprintendenza. La Regione può annullare il permesso di costruire entro dieci anni dalla loro adozione, se in contrasto con la normativa urbanistico-edilizia vigente al momento dell’adozione dei provvedimenti comunali che hanno autorizzato gli interventi. Il provvedimento di annullamento è emesso entro 18 mesi dall’accertamento delle violazioni: può ordinare la sospensione dei lavori e portare anche alla demolizione delle opere eseguite sulla base del titolo annullato.

Il passaggio di destinazione d’uso – da residenziale a turistico-ricettiva, artigiana, direzionale o commerciale – è sempre consentito nei centri storici, per recuperare e rivitalizzare queste zone. Non solo: all’interno delle diverse categorie individuate dalla legge (anche socio-sanitaria o agricolo-zootecnica), il mutamento d’uso è sempre consentito, mentre il passaggio da una categoria ad un’altra è regolamentato dallo strumento urbanistico generale comunale, cioè il Puc.

Tra le pieghe delle norme approvate emergono altri particolari. Per poter modificare le unità immobiliari e incrementare i volumi di un’abitazione esistente, i privati dovranno però possedere almeno un parcheggio privato di
dimensioni minime di 2,50 per 5 metri e dovrà prevedere un metro quadro di parcheggio per ogni 10 metri cubi di costruzione. Le disposizioni non si applicano agli immobili nei centri storici. È anche possibile monetizzare lo stallo, nel caso sia impossibile reperire gli spazi idonei in edifici costruiti prima del 1989.

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