Pd, Roma dà ragione a Silvio Lai: tutti i congressi locali rinviati a dopo le Regionali

Il segretario regionale Silvio Lai ha salutato la notizia con un post sulla sua pagina Facebook: “La Commissione per il Congresso ha accolto la richiesta unanime di rinvio dei congressi in Sardegna. Domani (oggi, ndr) sarà resa nota la delibera. Ora possiamo concentrarci sulla campagna elettorale delle regionali”.

La decisione è stata assunta ieri a tarda sera. E non appariva affatto scontata. Lunedì scorso il calendario degli appuntamenti del Pd era stato al centro della direzione regionale. Con Renato Soru che aveva proposto di far coincidere l’elezione del nuovo segretario regionale e le primarie per la scelta del leader nazionale fissate per l‘8 dicembre. In tal caso i congressi locali si sarebbero dovuti svolgere prima, entro metà ottobre.  Ma alla fine era passata all’unanimità la linea di Silvio Lai: tutto rinviato a dopo le Regionali del 2014.

Due giorni fa, però, sul sito di Tiscali è stata pubblicata una notizia che rimetteva tutto in discussione: “La Commissione nazionale per il congresso del Partito democratico ha respinto la richiesta del Pd sardo di rinviare i congressi provinciali e cittadini a dopo le elezioni regionali. Si tratta di una decisione clamorosa che ribalta la deliberazione assunta appena lunedì scorso dalla Direzione regionale”. Notizia poi smentita da Lai secondo il quale l’organismo nazionale non aveva assunto alcuna decisione, ma si era limitato a chiedere dei chiarimenti.

A quanto pare, infatti, la richiesta di spostare i congressi locali a dopo le primarie per la scelta del segretario nazionale era stata avanzata anche da altre regioni. Ma tra esse solo la Basilicata aveva un argomento “forte”, analogo a quello sostenuto dai sardi per chiedere il rinvio: la necessità di concentrarsi sulle ormai imminenti Regionali.  I chiarimenti “sardi” sono arrivati ed evidentemente sono apparsi convincenti.

Tra le motivazioni del rinvio ce n’era anche un’altra, pur non espressa ufficialmente. Tra fine ottobre e l’inizio di novembre sono previsti gli interrogatori dei consiglieri regionali della precedente legislatura indagati per peculato nell’indagine sui fondi ai gruppi consiliari. Tra loro ci sono lo stesso Lai e la candidata al governo dell’Isola Francesca Barracciu. C’era il timore, insomma, che le cronache politiche sui congressi locali finissero con l’intrecciarsi con la cronaca giudiziaria. Sul piano dell’immagine, un mix imbarazzante.

C’è molta preoccupazione del Pd isolano per l’inchiesta. Se infatti sul piano del merito si ostenta tranquillità (la Barracciu e Lai hanno detto di poter provare in modo inconfutabile di aver utilizzato i fondi loro destinati per l’attività politica del gruppo), non si sa quali saranno i tempi della magistratura e si teme di arrivare alle Regionali con l’indagine ancora in corso. Una preoccupazione che ha già avuto ricadute politiche nell’alleanza del centrosinistra con i Rossomori che hanno chiesto in modo esplicito un passo indietro alla Barracciu. Richiesta indirettamente corroborata da un ricorso (l’ha presentato il sindaco di Serrenti Luciano Becciu) che mette in discussione la stessa regolarità delle elezioni primarie.

La riunione del tavolo del centrosinistra era prevista per ieri, ma è stata rinviata di qualche giorno per una questione tecnica (l’indisponibilità, per via di altri impegni, del segretario del Centro democratico Roberto Cappelli). Si annuncia un confronto teso: i Rossomori insistono sulla richiesta di un sostanziale azzeramento e trovano una sponda forte in Sel.

Un altro elemento di preoccupazione nel Pd isolano sono i movimenti in atto a livello nazionale con i vari ‘riposizionamenti’ in previsione della molto probabile ascesa di Matteo Renzi. Come si ricorderà fino a meno di un anno fa quasi tutti i dirigenti democratici sardi erano schierati con Pierluigi Bersani. E, contemporaneamente, con le primarie per il governatore si è delineata una nuova maggioranza interna: il candidato sostenuto dal segretario Silvio Lai (Gianfranco Ganau) ha perso.

N.B.

 

 

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