Pd, Comandini segretario. Ma per Meloni 3mila voti in più. Partito spaccato a metà

Alessandra Carta

Piero Comandini è il nuovo segretario del Pd sardo. Dopo due giorni di liti e lo scrutinio bloccato a Quartu, il cagliaritano classe 1961 conquista la leadership del partito pur prendendo tremila voti in meno dell’avversario, il gallurese Giuseppe Meloni. Così vuole la matematica dem che si basa su un sistema all’americana, per cui non contano le preferenze totali ma i delegati. E siccome Comandini ha vinto a Cagliari, la città che per ragioni demografiche assegna il maggior numero di rappresentanti dell’Assemblea, per uno scarto di due componenti ha vinto su Meloni. La partita si è chiusa 66 a 64 per Comandini.

Dunque il Partito democratico ha il suo nuovo segretario. Comandini l’ha spuntata dopo un duello sui numeri che si è concluso intorno a mezzanotte. Addirittura si è ipotizzato che sui delegati potesse finire patta, 65 a testa, prima che a Comandini venisse riconosciuto il 66° in Gallura, dove Meloni ha lasciato all’avversario appena il 7 per cento dei consensi.

Comandini ha costruito la vittoria nella ‘sua’ Cagliari, dove ha ottenuto 30 delegati contro i 14 di Meloni. Una differenza di sedici che il gallurese non è riuscito a colmare nel resto dell’Isola, malgrado abbia fatto il pieno di voti nel nord della Sardegna.

Il dato politico è che il Pd sardo si avvia comunque verso una gestione collegiale del partito, dal momento che il distacco minimo tra i due sfidanti obbliga Comandini a sentire anche l’altra metà del Pd rappresentata da Meloni. E anzi: sembra proprio questa la prima responsabilità di governo a cui è chiamato il nuovo segretario.

A Meloni non è bastato nemmeno vincere a Quartu, dove ha preso più voti di Comandini in entrambi i seggi. Precisamente 372 e 453 per un totale di 825. Comandini, invece, ne ha raccolti rispettivamente 253 e 289 per un totale di 542. Prima dello spoglio nella terza città sarda, Comandini era a 14.981 e arriva a 15.523; Meloni sommava 17.751 preferenze e ha raggiunto quota 18.576. La differenza è di 3.053 voti, inutile per il gallurese che si è visto soffiare la leadership sui delegati.

Alessandra Carta

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