«Alla Regione Sardegna non si applicano le disposizioni del patto di stabilità interno». Cioè, i vincoli di spesa sono cancellati dal 2015 e l’unico principio finanziario che andrà rispettato è il pareggio di bilancio. È questo l’incipit dell’accordo firmato questa mattina a Roma dal presidente Francesco Pigliaru e dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. A illustrare l’intesa, nel corso di una conferenza stampa convocata alle 18, è l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci, mentre si attende l’arrivo del governatore. Presente anche Paolo Maninchedda, il titolare dei Lavori pubblici, leader del Partito dei sardi, che proprio oggi nel suo blog aveva sollevato dubbi sul nuovo patto di stabilità.
Paci parla di «risultato storico», visto che «dal 2015 e per i prossimi anni l’Isola potrà esercitare la propria sovranità in materia finanziaria». In soldoni, da gennaio, la Giunta ha ottenuto il via libera a spendere tutti i 6,8 miliardi del bilancio regionale.
A Roma sono state definite anche due pendenze: per chiudere il 2014 la Regione è stata autorizzata a utilizzare 364 milioni in più rispetto ai 2,4 che fino a oggi potevano essere spesi. Partita chiusa anche sulla sanzione che la Sardegna rischiava per via del Patto sforato dal centrodestra di Ugo Cappellacci: due anni fa il precedente Esecutivo aveva autonomamente stralciato dal Fondo unico per gli enti locali, pari a 560 milioni. «Il Governo – ha chiarito Paci – ha deciso di non multare la Regione, dal momento che in questi quattro mesi di legislatura abbiamo rimesso i conti in ordine».
Al. Car.
(@alessacart on Twitter)