Arturo Parisi bacchetta Francesco Pigliaru. L’ex ministro della Difesa nel secondo governo Prodi – fondatore dell’Ulivo e sempre il consigliere più ascoltato del Professore bolognese – usa Twitter per muovere un’osservazione politica al governatore della Sardegna. Il tema è l’arresto di Carles Puigdemont, fermato l’altro giorno in Germania mentre tornava in Belgio, dove l’ormai ex presidente della Generalitat di Catalogna si è rifugiato dopo l’accusa di insurrezione da parte della magistratura spagnola.
A offrire l’assist a Parisi è proprio un tweet che Pigliaru ha pubblicato domenica pomeriggio, quando Puigdemont è finito in manette. Il capo della Giunta sarda ha scritto: “Quando la forza vince sul dialogo, quando si nega il diritto dei cittadini di esprimere le proprie opinioni politiche è sempre una lesione grave dei valori e dei princìpi su cui si fondano le democrazie moderne. L’ho detto e lo ripeto oggi, di fronte all’arresto di #Puigdemont”. Pigliaru ha postato il suo cinguettio taggando il parigrado corso, Gilles Simeoni, autore di un uguale pensiero sempre su Twitter.
Ieri pomeriggio la bacchettata di Parisi che dapprima osserva. “I presidenti di Sardegna e Corsica in difesa del diritto dei catalani ad esprimere col voto la loro opinione”. Quindi la sottolineatura: “La loro ‘opinione’?”, si interroga l’ex ministro. Che ancora incalza: “Almeno i capi non giochino con le parole. Si dice ‘autodeterminazione'”, fa notare Parisi che a sua volta linka il tweet di Pigliaru.
Parisi si ferma lì, anche perché i numero di caratteri del social continuano a essere limitato. Ma è evidente che l’ex ministro, già sottosegretario alla presidente del Consiglio nel primo governo Prodi, spiega che Puigdemont non è finito sotto accusa per aver espresso un’idea: la magistratura spagnola, lo scorso ottobre, ha emesso contro il leader catalano un mandato di arresto in seguito alla dichiarazione (unilaterale) di indipendenza della Catalogna, in violazione della Costituzione iberica. Pigliaru a Parisi non ha risposto. Non su Twitter almeno. Poi non si sa se i due si siano sentiti in altro modo.
Al. Car
(@alessacart on Twitter)
