Tempi brevi per la riforma del Consorzio del Parco geominerario, ne è certo l’ex presidente della provincia Carbonia – Iglesias Tore Cherchi, che ieri ha dato notizia dell’intesa raggiunta dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti per porre fine al commissariamento dell’ente. “L’accordo è stato raggiunto durante il recente tour romano del presidente Pigliaru”, ha svelato Cherchi durante l’assemblea delle associazioni della Consulta del Parco – di recente soppressa dal Commissario Gian Luigi Pillola – tenutasi ieri a Carbonia. Le associazioni, dal canto loro, chiedono ora a Pigliaru la convocazione in tempi brevi degli Stati generali del parco, composti da Regione, comuni, università, sindacati e associazioni, per verificare i contenuti della proposta di riforma e i suoi tempi di attuazione. Non è infatti la prima volta che si cerca di riformare l’ente, senza poi approdare a nulla di fatto: così era stato nel 2012, quando l’impegno a porre fine al commissariamento l’aveva preso l’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci.
Quali novità introdurrebbe la riforma? Di certo, cambieranno gli organi direttivi: le decisioni non verrebbero, infatti, più prese da un commissario, ma da un presidente eletto da un consiglio di amministrazione composto da 4 rappresentanti del ministero, altrettanti della Regione e due dai comuni. “Con il nuovo consiglio di amministrazione, si può pensare di dare corso a investimenti di una certa rilevanza e di porre mano al regolamento. Tuttavia, al di là della riforma, bisogna precisare – continua l’ex dirigente del Parco Sandro Mezzolani – che i commissari avvicendatisi sinora avrebbero potuto fare molto, visti gli ampi poteri di cui hanno goduto”.
Così non è stato. Tant’è che il Parco geominerario è stato etichettato dalle cronache degli ultimi anni come un ente che spende poco e male. Il conto in banca del Parco gode infatti di buona salute: ammontano a oltre dieci milioni gli accantonamenti. Ma i denari utilizzati non sono sempre stati spesi bene, anzi. Lo confermano una mostra su Sandokan, l’eroe salgariano, voluta dall’ex commissario Antonio Granara, e un convegno per dentisti, organizzato sempre sotto l’egida del noto broker. E i ripetuti crolli del patrimonio archeo-industriale, che hanno interessato anche la Laveria La Marmora.