Regionali, il ministro Orlando per Pigliaru. Tour tra i veleni dell’Isola

Tour del ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, in Sardegna a sostegno del candidato del centrosinistra Francesco Pigliaru alle imminenti elezioni regionali del 16 febbraio. Da sud a nord dell’Isola tante tappe per altrettante emergenze ambientali.

La bomba ecologica di Furtei. “Il ministero dell’Ambiente non è stato ancora investito istituzionalmente dalla Regione della “bomba ecologica” costituita dalla ex miniera dell’oro di Furtei, dove il bacino dei reflui di lavorazione è impregnato di cianuro, arsenico e vari metalli pesanti fortemente tossici e perfino velenosi”. Lo ha puntualizzato a Sardara il ministro Andrea Orlando. “Serve che l’istruttoria per il risanamento ambientale venga trasmessa a Roma – ha precisato l’esponente del Governo – solo allora potremo farcene carico e valutare la situazione. Al momento se ne sta occupando la Regione, che ha affidato alla controllata Igea gli interventi di messa in sicurezza. Ma dell’esistenza di piani di risanamento non ne siamo ufficialmente a conoscenza”.

Porto Torres, tra i veleni di Syndial e la dismissione E.On. “Sono qui per dare riferimenti certi, dar conto del lavoro che stiamo facendo e provare a rassicurare in una situazione cosi’ difficile i molti lavoratori che sono coinvolti in questo processo di recupero e reindustrializzazione dell’area”, ha detto al suo arrivo il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e si riferiva all’area industriale di Porto Torres. In particolare a quelle di competenza della Syndial che, secondo quanto riferito, non ha ancora mandato il progetto di bonifica. Sull’imminente dismissione dei gruppi 1 e 2 della centrale termoelettrica E.On di Fiume Santo, strutture ormai obsolete che marciavano in deroga bruciando olio combustibile altamente inquinante il ministro ha confermato che non riapriranno perché fuori norma da tempo.

Via i sigilli a Eurallumina. Saltato l’incontro nel Sulcis per impegni governativi, il ministro ha avuto  un breve incontro a Sardara con una delegazione di lavoratori dell’Eurallumina di Portovesme, guidata dal leader storico della Rsu aziendale, Antonello Pirotto. All’esponente del Governo il sindacalista ha consegnato un documento in cui viene ribadita la grave situazione di stallo relativa al mancato dissequestro del sito di stoccaggio degli scarti di lavorazione della fabbrica metallurgica sulcitana. Senza il dissequestro del sito, l’azienda non può infatti riaprire i battenti. “Occorre arrivare a una conclusione in tempi più rapidi possibile – ha detto Pirotto ad Orlando – che porti al dissequestro del sito e possa, nel rispetto delle norme e delle leggi vigenti, garantire tutela ambientale e sostenibilità economica di questa importante produzione, strategica per il sistema industriale della Sardegna e dell’intero Paese”.

Le centrali  termodinamiche. Poi l’incontro coi comitati locali che da tempo vigilano sul moltiplicarsi delle centrali termodinamiche. Il ministro Orlando ha incontrato la portavoce del comitato “No Megacentrale”, a cui aderiscono in Campidano i movimenti sorti spontaneamente a Gonnosfanadiga, Guspini, Decimoputzu e Vallermosa, affiancati da quelli di Bonorva, Cossoine e altri ancora. Secondo la cronaca de La Nuova Sardegna l’esponente del governo ha chiamato in causa la Regione e l’assenza di un piano energetico.

 

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