Carta canta, anche in questo caso. E, di fatto, l’Autorità portuale del Nord Sardegna non ha guida dallo scorso 9 marzo. La nomina fresca fresca di Marina Monassi a presidente (in arrivo da Trieste) non è stata validata da apposito decreto. Così si legge nelle pagine de La Nuova Sardegna oggi in edicola. In mezzo si frappongono le annunciate dimissioni del ministro ai Trasporti, Maurizio Lupi, coinvolto ma non indagato nell’ambito della maxi inchiesta attorno all’Expo e alla Tav. Difficile, quindi, che in queste concitate ore arrivi la firma e quindi la nomina ufficiale. Difficile anche che, con il cambio ai vertici resti tale la scelta ricaduta su Manassi. Una questione di poltrone e politica che aveva sorpreso una settimana fa l’intera Gallura (e i potentati isolani), territorio già sul piede di guerra per la ventilata ipotesi della realizzazione di un’unica Autorità portuale.
Uscito di scena Fedele Sanciu (Forza Italia) per mancanza dei requisiti (ha un diploma di scuola media), il centrosinistra olbiese puntava a piazzare Giorgio Spano (Pd, ragioniere con laurea breve in Urbanistica) alla presidenza dell’Autorità portuale, mentre la zona del Sassarese sembrava pronta a designare Gavino Sini, presidente della Camera di Commercio di Sassari. Niente di tutto questo.
Da più di un anno, fino a circa 10 giorni, l’Autorità portuale del Nord Sardegna (con competenza fino a Porto Torres) era commissariata ed è stata guidata dal contrammiraglio Nunzio Martello. Ora, forse, si riaprono i giochi.
