Nuraghi, cani, burattini: tutte le follie dei “santini”

C’è la categoria di quelli impegnati, poi ci sono i simpaticoni, i bellocci, gli amanti degli animali e quelli della caccia, gli aggressivi e i timidi, i vanitosi, i provocatori, quelli che sfoggiano la vena poetica, chi si vanta di titoli prestigiosi e chi sfoggia parenti importanti. Non c’è campagna elettorale che si rispetti senza le tonnellate di santini che si riversano in strada, al bar, nelle nostre cassette postali e da qualche anno sul web: uno slogan efficace ma conciso, le informazioni giuste e le istruzioni per il voto devono essere studiati alla perfezione ma alla fine ciò che realmente conta è l’immagine del candidato.

Millecinquecento sono in corsa per una poltrona nel consiglio regionale sardo, solo 68 di loro ce la faranno: comunicare un’immagine sbagliata o equivoca nella competizione può influire pesantemente sul risultato, allo stesso tempo per farsi notare ci vogliono ritratti accattivanti e messaggi che non si dimenticano. Di certo non saranno dimenticati i candidati che aspirano alla carica di consigliere ma non azzeccano le doppie: i “probblemi del territorio” di cui parla Emanuele Cera, lista Forza Italia, non sono certo passasti inosservati. L’errore è stato corretto e il santino sostituito ma la rete non perdona, l’immagine è ormai persa nelle maglie immortali del web.

GLI SLOGAN DEI CANDIDATI
A parte i “probblemi” sono le promesse per il futuro quelle più gettonate tra gli slogan nei volantini tascabili. In generale i candidati vanno sul sicuro con messaggi facili facili: c’è chi gioca la carta del tutto e subito con “Qui e Ora” (Cappellacci), “Noi ora insieme” (Giampaolo Diana), “Cominciamo il domani” (Francesco Pigliaru), chi pensa a progetti a lunga scadenza “Il tuo futuro, il nostro futuro” (Marco Lovico) e a lunghissima scadenza “Zona Franca Integrale” (Maria Rosaria Randaccio), chi si affida al fattore emotivo “La Sardegna Nel Cuore” (Gianni Pia), mentre si mostrano temerari i Fratelli d’Italia con il loro “Senza Paura“, anche se qualcuno alle elezioni politiche dell’anno scorso aveva ironizzato sullo slogan diffondendo gli stessi santini ma “Senza Photoshop“.
C’è anche chi propone in versione riveduta e corretta slogan già comparsi qualche anno fa come Antonello Peru con il suo “Preferisco Peru“. Per la categoria “slogan fuori contesto”, primo premio per Angelo Tolu, che nel suo santino sostiene “I Marò sono nostri fratelli, andiamoceli a riprendere“.

CREATIVI
Per fortuna in una marea di slogan visti e rivisti ci sono anche i creativi: “Quel treno arriverà!!! Mai nessuno potrà impedire che i Sardi vadano verso un nuovo e prospero futuro”: Giuseppe Baffigo, candidato per il Movimento Zona Franca, sceglie la malinconica metafora di una attesa in stazione sotto la pioggia.

Loredana Muscas in lista con Psd’Az con fare autoritario invita “Leviamoci le bende“, Giuseppe Fasolino (Forza Italia), sindaco di Golfo Aranci già celebre per la statua della sirena che emerge dal mare, nel suo santino si mostra nelle veci di direttore d’orchestra invitando a “cambiare musica“. Anche Luciano La Mantia sceglie il campo musicale: è ritratto in versione dj probabilmente per svecchiare il suo elettorato verso la lista Unidos. Carlo Murru, per Sardegna Unione di Centro è ritratto accanto al burattino Pinocchio e invita “Questa volta scegli l’uomo“. In versione centaura la giovanissima Giulia Atzori, candidata per Fratelli d’Italia.

ANIMALISTI
Il musetto di una bestiola fa sempre il suo effetto, ecco dunque Marco Calvia, candidato per Zona Franca, e Angelo Cremone dei Rossomori: il primo ritratto con una mucca, accompagnato dal messaggio “Anche le mucche lo sanno“, il secondo con il suo cagnolino, presente anche negli appuntamenti elettorali con il pubblico. Benedetto Cristo invece sceglie uno sfondo sottomarino con un branco di pesci che nuotano alle sue spalle, un ritratto quasi visionario con il candidato in fondo al mar.

TESTIMONIAL e TITOLI
C’è chi cerca di acchiappare voti anche grazie a testimonial prestigiosi: Afonso Lai, candidato con Unione Popolare Cristiana, si scatta una foto con alle sue spalle niente meno che Padre Pio (la statua). La candidata Cristina Zucca tra le note biografiche ricorda la parentela con Fra Nazareno di Pula. Testimonial per se stesso è Delio Spada, candidato con i Riformatori, che come slogan si autocita con tanto di virgolette in “La libertà è il presupposto essenziale della conoscenza”. Il titolo più altisonante che leggiamo tra le biografie dei santini è senza ombra di dubbio quello di Ignazio Artizzu, “Cavaliere del Santo Sepolcro di Gerusalemme“.

BALENTES
L’eroe della campagna elettorale su web è lui, Marcello Baltolu, Partito dei Sardi: sguardo fiero, abito sardo, mascella volitiva, un nuraghe alle spalle: la sua espressione severa non ammette scherzi eppure è il volto più bersagliato dalla satira on line: lo hanno ritratto accanto a Chuck Norris, sul set del Gladiatore, in tenuta da wrestler, in versione Schwartznegger. Risentito? Per niente: Baltolu con nonchalance condivide  e rilancia su facebook le rivisitazioni del suo santino e commenta: “Salvaisì e votatemi!”.

E a Cagliari c’è pure una mostra che celebra l’arte del santino e il processo del martirio: si intitola “Sancti Innumerabiles“, inaugura domani allo spazio (In)visibile e sarà visitabile fino al giorno delle elezioni. Il titolo ricorda l’opera dell’arcivescovo cagliaritano Francesco Desquivel che qualche secolo fa dissotterrò un gran numero di presunti santi utili a dimostrare che la chiesa di Cagliari era più antica delle altre: “Abbiamo pensato di creare una mostra – sottolineano i curatori Ilaria Gorgoni ed Efisio Carbone – perché, così come nel 1600 si dissotterravano i cadaveri per dimostrare la presunta sacralità delle chiese, oggi stiamo assistendo al proliferare di innumerevoli santini di personaggi “dissotterrati” dai partiti per gonfiare le liste dei candidati presidenti”.

(Si ringraziano gli autori della pagina facebook “Intanto in viale Trento” per la consulenza)

Francesca Mulas

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