“Lo Stato ha inviato una circolare con la quale invita i Comuni sardi a togliere i cartelli in sardo all’inizio e alla fine centro abitato”. Lo denuncia il deputato Pdl, Mauro Pili, che vede in questo provvedimento “l’ennesimo atto di arroganza e ignoranza che va respinto al mittente senza un attimo di esitazione”. Secondo Pili “ad una circolare di questa natura bisogna rispondere facendo l’esatto contrario, indicando all’ingresso di ogni comune anche il nome in sardo del paese, con la stessa evidenza di quello in italiano. Non è tollerabile che una pseudo direzione Generale della Sicurezza stradale anziché occuparsi dei pericoli delle strade sarde non trovi di meglio che esercitarsi in un volgare quanto fuori luogo parere con il quale dichiara illegittimi i cartelli stradali con la scritta in lingua sarda”.
Il deputato Pili sostiene che “si ignora che la lingua sarda è ufficialmente riconosciuta e ha tutti i riconoscimenti che la equiparano sostanzialmente alla lingua italiana”. Pili, che ha presentato un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture sulla circolare trasmessa nei giorni scorsi a tutti i comuni sardi dal Provveditore Interregionale delle opere pubbliche, che fa seguito a quella della direzione generale della sicurezza stradale del Ministero delle Infrastrutture.