Nell’Isola mobilitazione contro la revoca degli sconti sull’energia

Si allarga la mobilitazione contro la revoca del regime di essenzialità per le centrali elettriche di Ottana, Porto Torres e Portovesme. Sindacati e Confindustria lanciano l’allarme sulle possibili conseguenze occupazionali e chiedono l’intervento del Governo, i consiglieri regionali del centrosinistra depositano la richiesta di convocazione urgente del Consiglio regionale per discutere del tema, mentre il centrodestra attacca la Giunta Pigliaru. Dopo la notizia che solo Assemini potrà avere le agevolazioni previste dall’Autorità per l’energia e il gas, Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria puntano i piedi e annunciano azioni di protesta contro una scelta che – sostengono – “insieme ai ritardi della proroga del provvedimento di super-interrompibilità, mette in serissima difficoltà pezzi importantissimi del nostro sistema produttivo”. Nel frattempo Confindustria e sindacati del centro Sardegna, che hanno anche incontrato il prefetto di Nuoro Giovanni Meloni, hanno scritto al presidente della Regione, Francesco Pigliaru per richiedere un incontro urgente e parlano di “una vera e propria beffa per la Sardegna, l’unica regione in Europa senza il metano”, auspicando che la Regione “faccia valere nei confronti del Governo le ragioni e i diritti della nostra Isola, essendo l’applicazione del regime di essenzialità una compensazione necessaria agli svantaggi derivanti dall’insularità”.

In attesa di discutere l’argomento in Consiglio regionale con la richiesta della maggioranza inviata al presidente dell’Assemblea, Gianfranco Ganau, i Rossomori hanno presentato un’interrogazione in Consiglio regionale spiegando che la scelta di Terna e dell’Authority “determina un probabile immediato azzeramento dei livelli occupazionali e un potenziale abbassamento dei livelli di sicurezza elettrica della Sardegna”. “In Aula vogliamo discutere sulle possibili conseguenze del provvedimento, sui margini di manovra politica che la Regione Sardegna ha a sua disposizione per riprendere le redini di un confronto con il governo italiano ispirato e governato dal principio di lealtà istituzionale – dice Gianfranco Congiu del Partito dei Sardi – e avviare un processo di generale consapevolezza sulla complessiva situazione degli impianti di produzione energetica in Sardegna e sulla loro strategicità nel ciclo economico dell’Isola”. “Spiace che neppure il boato dello scippo del regime di essenzialità alla nostra isola sia servito a destare Pigliaru e i suoi dal sonno profondo in cui versano da un anno e mezzo – attacca Marco Tedde, vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. – Quello inferto da Terna è un colpo di grazia alla nostra economia, che ipoteca ogni speranza di rilancio del lavoro e dell’occupazione industriale. Una vergogna dinanzi alla quale invece l’esecutivo è passato dal torpore al sonnambulismo dei comunicati stampa”. “E’ veramente avvilente constatare la scarsa considerazione che a Roma hanno della Giunta regionale sarda le cui rivendicazioni vengono puntualmente bocciate a livello nazionale – incalza Marcello Orrù, consigliere regionale Psd’Az – In questo momento, sulla questione importante della essenzialità, serve che il Presidente Pigliaru alzi i toni del confronto con il Governo”.

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