Nassirya, Corda (M5S): “Non ho elogiato il kamikaze ma chiedo scusa”

E alla fine, dopo una valanga di polemiche e critiche piovute da tutti i fronti, Emanuela Corda chiede scusa: questa mattina la deputata cagliaritana del Movimento 5 Stelle ha precisato la sua posizione riguardo alla strage irachena di Nassirya, costata la vita a 28 persone, tra cui 17 militari e 2 civili italiani, di cui ieri si ricordava il decimo anniversario.

Ecco il testo integrale dell’intervento pronunciato questa mattina in apertura dei lavori alla Camera:

“Le vittime militari e civili morte a Nassirya sono in cima ai miei pensieri e sono vicina ai familiari che si sono visti sottrarre padri, figli e mariti da quell’orribile atto omicida e da quella sporca guerra. Mi ripugna l’idea stessa di trasformare il proprio corpo in un ordigno assassino per dare la morte a se stesso e agli altri. Non ho fatto l’elogio del kamikaze, ma ho al contrario denunciato l’orribile ideologia che sfruttando la disperazione e l’ignoranza lo ha portato a trasformarsi in una bomba umana. Sono contro il fanatismo e nella mia idea di società laica e plurale non c’è spazio per il fondamentalismo religioso, e questo lo voglio ribadire con forza”.

“Detto questo, se le mie parole hanno soltanto minimamente offeso i familiari delle vittime di Nassirya chiedo scusa, perché questo non era in modo alcuno mia intenzione. Come abbiamo scritto ieri insieme agli altri miei colleghi in Commissione Difesa sappiamo distinguere molto bene chi, come i nostri militari, ha assolto fino al supremo sacrificio al proprio dovere, e chi invece dal governo e dal parlamento ha la responsabilità di aver portato l’italia in Iraq una guerra illegittima, crudele, che ha amplificato le sofferenze di quel popolo. Lo dico sommessamente, in un paese normale a fare scandalo dovrebbero essere le lacrime del ministro della Difesa dell’epoca, versate ieri in Parlamento, per aver portato l’Italia in guerra in base a una menzogna: l’esistenza di armi di sterminio di massa e dal quale ancora non abbiamo sentito le scuse. Scuse che invece dovrebbero essere doverose, sia nei confronti dei nostri militari che ci hanno lasciato la pelle, sia nei confronti del popolo iracheno che continua ancora oggi a versare sangue innocente”.

F. M.

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