“Fuori l’Anas dalla Sardegna”, non solo una richiesta, ma il nome di un vero e proprio Comitato presentato questa mattina dai Riformatori per la gestione “regionale” delle strade nell’isola. Presto – hanno annunciato – ci sarà anche una manifestazione a Roma. La data non è stata ancora stabilita, ma si parla di fine giugno. Obiettivo: esporre al Governo e in particolare al ministro delle Infrastrutture, le ragioni dell’Isola. “Abbiamo già raccolto oltre centoventi adesioni in pochi giorni e altre ne stanno arrivando – ha spiegato il consigliere regionale Michele Cossa – si tratta di un movimento assolutamente trasversale che coinvolge anche sindaci e amministratori locali. Un tema che abbiamo portato all’attenzione dell’opinione pubblica e del Consiglio regionale. È un diritto-dovere dei sardi assumersi per intero le responsabilità connesse all’accessibilità e alla mobilità all’interno della propria terra”. Nel mirino soprattutto i problemi della statale 131: “I collegamenti con Cagliari – ha aggiunto Marino Tronci, sindaco di Segariu, centro a pochi chilometri dalla Carlo Felice – sono un problema: disagi, lavori, file. E tanti automobilisti che hanno persino difficoltà a imboccare la strada giusta”. Il percorso tracciato dai Riformatori: coinvolgimento della commissione paritetica Stato-Regione per individuare innanzitutto il patrimonio viario. L’accordo poi dovrebbe stabilire i criteri di assegnazione anche delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative per l’esercizio di funzioni e competenze da parte della Regione.
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