Mibact boccia la 4 corsie: il sindaco: “No, decide Alghero col referendum”

Chiama alla mobilitazione dei cittadini, il sindaco di Alghero, Mario Bruno, dopo che il Mibact ha bocciato la variante per completare la quattro corsie verso Sassari, come nel progetto dell’Anas. bruno ha deciso di convocare un referendum consultivo perché sia la comunità a decidere.

“Sembra un’altra Tav – si legge in una nota -, questa volta tutta sarda. Saranno perciò tutti i cittadini di Alghero a esprimersi sulla volontà di portare a compimento l’infrastruttura, considerato che non bastano le carte, i progetti e la normativa a sostenere la grande valenza economico-strategica del completamento della strada a 4 corsie tra Alghero e Sassari, con gli ultimi due lotti che, nonostante rispettino tutti i requisiti di compatibilità dal punto di vista ambientale e metodologico, trovano il sostanziale declassamento da parte dei ministeri all’Ambiente e ai eni Culturali”. Bruno precisa che la quattro corsie “oltre a prevedere gli ultimi chilometri mancanti dalla cantoniera di Rudas alla città, include la bretella per l’aeroporto e il lato nord della circonvallazione”. Il sindaco aggiunge che il “referendum consultivo, qualora gli altri territori del nord ovest della Sardegna lo ritenessero opportuno, potrebbe essere esteso a tutti i cittadini della rete metropolitana”.

La bocciatura della variante è arrivata all’indomani della riunione della commissione per la Valutazione d’impatto ambientale svoltasi a Roma e “in cui si è registrata – spiegano dal Comune – la volontà dei due Ministeri di completare la strada con due sole corsie anziché quattro, alludendo a inesistenti norme ostative di carattere paesaggistico. È chiaro e assodato, come ribadito in ultimo con le rispettive note degli assessorati regionali ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica in data maggio 2018, che l’intervento in oggetto è perfettamente ammissibile rispetto alla disciplina del Ppr, risultando compatibile con la normativa paesaggistica del contesto territoriale di riferimento”.

Ancora il sindaco: “Si tratta infatti di un intervento pianificato, programmato e progettato sin dagli anni Ottanta, autorizzato nel 2003 e 2005 e che non può essere qualificato come ‘nuova strada’, in quanto alla data di entrata in vigore del Ppr la stessa risultava nella sua interezza, compreso il lotto 1, perfino con positiva conclusione della valutazione di impatto ambientale intervenuta nel 2003″. Dal Comune spiegano che l’altro lotto fermo, il numero 4, di collegamento della statale 291 alla provinciale 42 in direzione dell’aeroporto di Fertilia, costituisce invece una strada nuova rispetto al progetto oggetto della Via del 2003, ma ricade fuori dalla fascia costiera”. “Bruno aggiunge: “È quattro anni che l’Anas corregge e adegua i progetti affinché risultassero il più adeguati e rispondenti alle caratteristiche territoriali di riferimento, meno impattanti possibile e meglio inseriti dal punto di vista paesaggistico. Proprio adesso che il Cipe si accinge all’approvazione definitiva dell’opera, si rischia di gravare pesantemente sulle legittime ambizioni di crescita di un territorio e di una Regione, i quali da troppo tempo ormai aspettano quegli interventi strutturali indispensabili per l’economia e il turismo. Le strade non si fanno per aria e il consumo di suolo per migliorare la vita delle persone, quando giustificato dai dati di traffico, dalle norme di sicurezza e dal buonsenso, è un interesse pubblico superiore”.

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