I diritti storici di pesca dell’Italia, nel quadro della delimitazione dei confini marittimi italo-francesi, non si toccano. “Noi abbiamo lavorato e lavoreremo per chiarire in maniera definitiva e incontrovertibile che dal punto di vista dei diritti di pesca non cambia alcunché per l’Italia”. La rassicurazione arriva dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, a margine del Consiglio agricoltura a Bruxelles, in merito alla preoccupazione dei pescatori italiani per l’accordo Italia-Francia e alle accuse rivolte al governo da diversi esponenti politici. “Questa fase di ulteriore chiarimento è in corso e non ho nessun elemento per dire che sarà diversamente: va messo in chiaro, perché è giusto che sia così” ha concluso Martina. La vicenda dell’accordo di Caen, firmato a marzo dell’anno scorso dopo un lungo negoziato avviato nel 2006 e terminato nel 2012, è stato già ratificato dal governo francese, mentre in Italia è fra quelli sottoposti alla ratifica parlamentare e non è ancora in vigore.
Una conferma delle rassicurazioni è arrivata in tarda serata. Nessun problema per i pescatori sardi che questo pomeriggio sono entrati nella zona di mare che i francesi avevano vietato la scorsa settimana. L’accordo Italia-Francia sui nuovi “confini” internazionali nelle acque del nord Sardegna, non ancora ratificato dal Parlamento italiano, ha provocato questa mattina la mobilitazione delle marinerie coinvolte, decise a salpare e oltrepassare il nuovo limite. Questa volta, a differenza della scorsa settimana, non sono stati fermati dalla capitaneria francese. “Schiena dritta, testa alta – esulta su Facebook il deputato di Unidos, Mauro Pili, che ha promosso la protesta di stamattina chiedendo la revoca dell’accordo – Ripristinato di fatto il confine. La mobilitazione sortisce il primo importante risultato, ora revoca di quello scandaloso accordo internazionale”.