Manovra, centrodestra all’attacco. Fenu (M5S): “Nessun nesso tra manovra con accantonamenti”

“È l’accordo Paci-Padoan che consente allo Stato di scippare 4 miliardi alla Sardegna. L’unica cosa da fare è stracciarlo e mandare a casa chi lo ha firmato”. Così Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia, commenta la lettera inviata dalla Giunta Pigliaru al ministro Tria sugli accantonamenti. “Con quella firma – prosegue l’esponente azzurro – ha ritirato tutti i ricorsi presentati dalla mia Giunta alla Corte Costituzionale e ha perfino rinunciato ai benefici di quelli già vinti. Lui e tutto il centrosinistra parlavano con supponenza di ‘accordo storico’ mentre in pratica regalavano i soldi dei sardi allo Stato centrale – attacca -. Proprio sulla questione accantonamenti la Valle d’Aosta ha presentato un ricorso uguale al mio, non lo ha ritirato, ha vinto e sta ottenendo la restituzione del maltolto. Per quattro anni abbiamo chiesto alla Giunta regionale di non perseverare nell’errore e ci hanno risposto con ridicoli comunicati in cui l’assessore, con il suo ‘l’ho detto e lo ripeto’ diceva di aver ottenuto tutto il dovuto. Se ci fossero ancora dubbi, è stata la Corte Costituzionale nel 2017 a chiarire una volta per tutte il danno gravissimo causato da Paci e Pigliaru alla Sardegna, rilevando che l’accoro firmato dai due, a differenza di quello siglato da altre Regioni, non escludeva ulteriori contributi al risanamento della finanza pubblica. Insomma, è stato Paci a dare via libera allo Stato per portare via il salvadanaio dei sardi. La battaglia per una seconda vertenza entrate, che veda l’unità di tutti i sardi, è sacrosanta – conclude Cappellacci -e ci vedrà in prima linea ma non può che partire dallo stracciare quell’accordo e dalla cacciata a casa di chi lo ha firmato, tradendo gli interessi di sardi”.

Il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Pietro Fois, in merito alla lettera inviata dalla Regione al ministro Tria sugli accantonamenti esorta l’assessore regionale alla Programmazione: “Paci abbia coraggio e presenti una finanziaria politica e non contabile: metta all’interno i 650 mln di accantonamenti e il miliardo delle accise e noi la sosterremo. Se ha coraggio politico e la smette di piagnucolare contro i vari governi che si susseguono noi ci siamo, ma l’atto tecnico contabile è indispensabile per farci capire se ha a cuore la Sardegna o si tratta solo di visibilità mediatica. Diciamo con chiarezza che non intendiamo sostenere questa maggioranza e ancor meno farvi parte, ma siamo solo interessati a battere i pugni contro governi che hanno preso in giro i Sardi – osserva ancora – L’atto della Finanziaria è da far condividere a tutte le forze politiche e la battaglia da mettere in campo deve essere senza limiti ideologici, perché capace di garantire risorse certe e dovute. Se Questa giunta con Paci e Pigliaru – attacca – avesse resistito in giudizio di fronte alla Corte Costituzionali, già dal 2014 probabilmente avremmo ottenuto risorse”.

Per il senatore del Movimento 5 Stelle Emiliano Fenu, “da tecnico della materia qual è, l’assessore Paci sa bene che non c’è alcuna correlazione tra la manovra Conte e il tema degli accantonamenti. Ma come per tutti i maggiori problemi che attanagliano l’isola, il vicepresidente della Giunta regionale prova a fare la voce grossa solo ora che a Roma non c’è più il governo amico di centrosinistra e usa strumentalmente l’argomento per provare a ridare fiato alla campagna elettorale per le regionali che vede la Giunta Pigliaru in estrema difficoltà. La questione degli accantonamenti è ben chiara ai parlamentari del Movimento, così come è ben chiaro che la situazione economica dell’isola è stata aggravata dagli accordi capestro firmati a suo tempo da Pigliaru e Paci con i governi di centrosinistra – attacca Fenu -. Noi ci impegneremo per far sì che si liberino risorse per l’isola, ma non sulla base delle fragili argomentazioni espresse da Paci nella sua lettera al ministro Tria”. “A differenza di quanto afferma l’assessore Paci – prosegue Fenu – il disastro che il governo Conte ha ereditato dai precedenti governi sostenuti dal centrodestra e dal centrosinistra non consente purtroppo di chiudere la stagione del risanamento. La scelta che questo governo ha fatto è invece quella di orientare diversamente le risorse per la crescita, senza mutare il rapporto deficit/Pil”. “La lettera di Paci al ministro Tria è solo l’ennesimo tentativo di confondere le acque – conclude Fenu – ma i sardi hanno ben capito quale situazione i governi nazionale e regionale di centrosinistra hanno lasciato in eredità ai sardi”.

 

 

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