Maggioranza in crisi a Nuoro, Italia in Comune passa all’opposizione e attacca Soddu

I venti di crisi nel Comune di Nuoro soffiano sempre più forte e dopo la frattura avvenuta nel novembre scorso tra il sindaco Andrea Soddu e pezzi della maggioranza, è l’ora del tutti contro tutti. In seguito allo strappo con la lista civica Italia in Comune “per lo stallo nelle politiche della città”, altre due liste di maggioranza, “Un’altra Nuoro un’altra Sardegna” e “Ripensiamo Nuoro”, si scagliano contro il primo cittadino e lo accusano di “trasformismo” per essere passato dal governo con una compagine del centrosinistra a una di centrodestra, nell’ultimo voto in aula sulla variazione di bilancio. I fedelissimi del sindaco accusano a loro volta di trasformismo gli ex alleati passati con l’opposizione, ma oggi “Italia in Comune”, attraverso un comunicato attacca con parole durissime Soddu e passa ufficialmente all’opposizione.

“A metà mandato avevamo chiesto un tagliando per vedere a che punto erano i lavori di importanti infrastrutture per la città – attacca la coordinatrice di Italia in Comune, Marilena Roych -: a tutt’oggi è chiuso il Mulino Gallisay, l’Artiglieria, l’Anfiteatro, il Centro intermodale, la Galleria di Mughina, è dismesso il Museo Tribu e sono state svendute l’Università e la Biblioteca Satta. Abbiamo però offerto appoggio su battaglie condivise senza mai votare contro la maggioranza, ma per tutta risposta abbiamo ricevuto la revoca dell’assessora Eleonora Angheleddu. Nel frattempo Soddu mercanteggiava il soccorso di FdI e del Psd’az e ha proseguito la sotterranea opera di abigeato consiliare in nome di antichi legami parentali e amicali”. Per l’esponente di Italia in Comune “Soddu ha tradito il mandato degli elettori e dato vita a una maggioranza bicolore: il nero FdI e il grigio del Psd’az”.

“Abbiamo un sindaco che canta di giorno ‘Bella ciao’ sotto le targhe dei partigiani nuoresi – denuncia ancora Roych – e chiede, di notte, il sostegno a coloro che non rinnegano quel periodo buio. Il progetto politico iniziato nel 2015, è fallito e non ci rimane che chiedere scusa a chi abbiamo chiesto il voto. Ma una cosa è certa: vigileremo su questa maggioranza posticcia, lo dobbiamo ai cittadini che fanno il conto alla rovescia perché termini questa arrogante e inconcludente esperienza amministrativa”.

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