La lotta agli incendi privatizzata, con il pattugliamento delle strade affidato a esterni, non si farà. Non più. Dopo le proteste dei barracelli e il caso sollevato dal consigliere regionale Francesco Agus, gli oppositori alla linea di Christian Solinas hanno vinto la partita. Ieri la Giunta regionale ha fatto retromarcia e affidato il servizio alle associazioni di volontariato e agli stessi barracelli. Tuttavia sul sito della Regione stamattina non c’era traccia della delibera: il documento è stato pubblicato solo dopo l’articolo di Sardinia Post.
Dunque la privatizzazione della lotta agli incendi è scongiurata dopo una battaglia cominciata il 6 luglio scorso, quando Agus, capogruppo dei Progressisti, ha tirato fuori le carte sulla bando da 1,9 milioni materialmente fatto dalla Protezione civile. La gara, pubblicata il 4 luglio e con scadenza il giorno 18, è arrivata dopo il “no” della Centrale di committenza, guidata da Cinzia Lilliu, la Dg della Regione cacciata da Solinas lo scorso anno e reintegrata dal Tribunale del lavoro di Cagliari.
Quando alla Lilliu è stato chiesto di fare il bando sul pattugliamento delle strade, dalla Centrale di committenza – norme alla mano – hanno spiegato che non era possibile fare in quattro e quattr’otto ma ci sarebbero voluti almeno sessanta giorni. Quindi è scattata la procedura d’urgenza in cui ha dovuto mettere la faccia un direttore di servizio, Federico Ferrarese Ceruti. Sua la firma sotto il bando. Ma il Dg della Protezione civile è Pasquale Antonio Belloi, fedelissimo di Solinas e per la cui nomina il governatore è pure indagata (deve rispondere di abuso d’ufficio, anche per l’ingaggio della direttrice generale della presidenza, Silvia Curto).
“Abbiamo individuato il metodo più rapido per garantire il servizio di pattugliamento stradale nell’ambito della Campagna antincendi 2022 – ha detto proprio il governatore. Nella seduta di Giunta di oggi (ieri, ndr) abbiamo stabilito di rimodulare lo stanziamento e di affidare il servizio alle associazioni di volontariato e alle compagnie barracellari, con la finalità di rafforzare la capacità operativa delle strutture regionali. In tempi rapidissimi abbiamo mantenuto l’impegno”.
Questa mattina, tuttavia, la delibera non era online sul sito della Regione. Come si può vedere dall’immagine catturata dal sito istituzionale, la pubblicazione dei provvedimenti approvati dall’Esecutivo è ferma al 7 luglio. L’aggiornamento è avvenuto dopo che il nostro giornale ha fatto notare il particolare. Ancora Solinas: “La collaborazione tra la Regione e il mondo del volontariato ha trovato un concreto punto di incontro e a breve il servizio sarà attivo, a tutela del nostro patrimonio ambientale. La campagna antincendi è un’attività di vitale importanza per la nostra Isola e l’impegno della Giunta regionale, che ha accolto le osservazioni arrivate dal mondo del volontariato per trovare una rapida soluzione, ha dato i suoi frutti. Ora, la responsabilità di un servizio fondamentale per la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi, come quello del pattugliamento stradale, sarà in capo a volontari e barracelli”.
È da giorni che Solinas, in ogni comunicato, parla di “responsabilità” affidata adesso ai barracelli, evocando in qualche modo la volontà di liberare la Regione a eventuali colpa nel caso in cui succedesse qualcosa. Di certo è sospetto il fatto che il governatore senta il bisogno di puntualizzare questo aspetto in ogni nota stampa diffusa in questi giorni di serrato confronto coi barracelli.
Fosse stato per l’assessore all’Ambiente, Gianni Lampis, quota Fdi della Giunta, il pattugliamento delle strade in mano privata sarebbe andato a buon fine. Adesso anche Lampis ha dovuto fare marcia indieetro. “Prosegue, in accordo con la Protezione civile regionale, la messa a punto della macchina organizzativa – ha detto l’esponente della Giunta -. Verificando potenzialità e disponibilità operative di associazioni e compagnie, così da coprire con il pattugliamento tutte le strade statali e provinciali maggiormente esposte all’insorgenza di incendi boschivi, secondo l’elenco compilato dal Corpo forestale. Anche in questa fase, le strutture regionali e della Protezione civile hanno dimostrato una grande capacità di ascolto e un senso di responsabilità istituzionale, soprattutto al cospetto di gravi emergenze con conseguenti rischi per cittadini e territori”.