Lotta agli incendi privatizzata, Solinas ci ripensa: prima il ‘no’, poi il sì. Bando ancora aperto

Sul bando da 1,9 milioni per privatizzare il pattugliamento delle strade, adesso che siamo in piena stagione incendi, la Giunta di Christian Solinas sta giocando una delle sue partite più comiche. Dopo la marcia indietro del 9 luglio, quando il governatore ha annunciato, sull’onda delle polemiche lo stop alla gara, ieri Solinas, per il tramite dell’assessore Gianni Lampis, ha fatto dire ai barracelli in protesta che il bando non si poteva annullare (quando ci sono cose che non vanno il presidente della Regione non mette mai la faccia). In serata, invece, è stato lo stesso capo della Giunta a dire di nuovo che tutto sarebbe stato annullato.

Sulla privatizzazione del servizio di pattugliamento è stato il consigliere Francesco Agus, la scorsa settimana, ad accendere i fari. Sul piede di guerra sono subito saliti i barracelli. Tanto che sabato la partita sembrava definitivamente chiusa con la marcia indietro di Solinas, accerchiato dalle proteste. Invece ieri, durante la conferenza dei capigruppo in Consiglio regionale, è intervenuto Lampis per dire che non era percorribile la strada del bando da sospendere.

Ne è nata una discussione. Anche perché la strada suggerita il 9 luglio da Solinas, ovvero quella di far votare lo stop al Consiglio regionale, si è rivelata inutile. Per una ragione: lo stanziamento dei fondi per il pattugliamento delle strade è stato inverito nella Finanziaria 2022 con un voto dell’Assemblea. Ma la privatizzazione l’ha decisa la Giunta. Quindi, come ha fatto notare Agus, è lo stesso Esecutivo che deve annullare il bando in autotutela.

Intanto, proprio durante la conferenza dei capigruppo, è emerso un altro particolare: il bando l’ha fatto la Protezione civile perché la Centrale di committenza ha risposto picche alla Giunta. Meglio: dagli uffici degli appalti regionali hanno fatto sapere che ci sarebbero voluti almeno sessanta giorni per chiudere la gara. Ecco che, con una procedura d’urgenza, la Protezione civile, guidata da Pasquale Antonio Belloi, fedelissimo di Solinas, ci ha messo mano.

Ieri, però, Lampis ha detto che l’annullamento del bando era strada in salita. I barracelli hanno di nuovo annunciato battaglia. In serata Solinas, accerchiato dai barracelli, ha fatto mandare un comunicato all’Ufficio stampa sostenendo che “Regione e mondo del volontariato stanno dimostrando una piena e fattiva collaborazione per trovare una rapida soluzione, così da attuare in tempi brevi il servizio del pattugliamento stradale nell’ambito della Campagna antincendi”.

Sabato, quando il governatore si è rimangiato il bando sull’onda delle proteste, l’accordo era che di pattugliare le strade, a fronte di nuove risorse, se ne occupassero proprio i barracelli. O comunque le associazioni che già operano sul fronte della lotta agli incendi. Ha detto ancora Solinas: ” Sono convinto che le associazioni di volontariato e le compagnie barracellari siano pienamente consapevoli dell’importante ruolo di responsabilità che gli compete nel garantire un servizio fondamentale”.

Così Lampis: “Facendo seguito agli impegni con il presidente del Consiglio regionale Michele Pais e i capigruppo consiliari, nella sede della Protezione civile insieme al direttore generale Belloi, ho incontrato i rappresentanti delle associazioni e delle compagnie, coi quali abbiamo iniziato a verificare, dal punto di vista operativo, le modalità e le loro disponibilità per attivare il servizio di pattugliamento stradale lungo le strade statali e provinciali a maggior rischio, secondo l’elenco compilato dal Corpo forestale”. La promessa è che oggi il bando venga sospeso. Si attende la mossa definitiva, dopo il ripensamento di ieri.

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