Lotta agli incendi privatizzata, Solinas accerchiato: dopo i barracelli, protestano i sindaci

Non si ferma la protesta contro la decisione di Christian Solinas, per il tramite della Protezione civile, di appaltare i servizi di monitoraggio e controllo delle strade sarde. Un pattugliamento che rientra nella lotta agli incendi. I Comuni del Coros, che raccoglie i piccoli centri del Sassarese, si sono schierati al fianco dei barracelli che hanno annunciato lo sciopero a oltranza. Il caso della privatizzazione è stato sollevato l’altro giorno dal capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus.

Dal Coros fanno sapere di sostenere “la dura presa di posizione” assunta dalla divise verdi, fa sapere il vicepresidente dell’Unione dei Comuni nonché sindaco di Ossi, Pasquale Lubinu -. Da oltre 400 anni i barracelli operano come polizia rurale per la salvaguardia del territorio sardo, offrono un contributo prezioso al territorio garantendo, insieme alla Protezione civile, il Corpo forestale e Forestas, un servizio di pattugliamento e controllo efficace”.

Lubinu osserva ancora: “Da ormai troppo tempo gli stessi barracelli lamentano mezzi vetusti, subiscono il caro carburanti senza rimborsi e spesso le condizioni di servizio poco agevoli. Il bando” della Protezione civile “prevede una spesa di poco meno di un milione e mezzo di euro per un numero minino di 16 pick-up con modulo antincendio, due operatori per ciascun mezzo di cui un autista per 48 giorni. Non si capisce il perché le stesse risorse non sono state messe a disposizione dei barracelli che svolgono lo stesso servizio con in più le qualifiche funzionali di agenti di pubblica sicurezza, agenti e ufficiali di polizia giudiziaria”.

Anche il presidente dell’Unione e primo cittadino di Ploaghe, Carlo Sotgiu, interviene sulla vicenda: “Come sindaci del Coros riteniamo che aprire la strada ai privati in un settore delicato come questo sia una scelta sbagliata. Ci auguriamo che la decisione possa essere rivista e che per il futuro ci sia una migliore programmazione per evitare che certe decisioni vengano prese a campagna avviata”.

[Foto d’archivio]

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