Esordio del nuovo Consiglio regionale: presiede Oppi, segretari i 4 più giovani

È tutto pronto in Consiglio regionale per la prima seduta della nuova Assemblea, eletta con il voto del 24 febbraio scorso. La chiamata a raccolta degli onorevoli spetta al neogovernatore Christian Solinas che l’altro giorno ha fatto sapere di aver scelto giovedì 4 aprile come data per l’esordio. E stasera dovrebbe firmare ufficialmente la convocazione.

Nell’avvio di una nuova legislatura – quella alle porte è la sedicesima della storia autonomista – il regolamento prevede che sia il consigliere più anziano a guidare l’Assemblea, in attesa che venga eletto il nuovo presidente. Toccherà a Giorgio Oppi, il grande capo dell’Udc, classe 1940 (è nato l’8 febbraio) che arrivò a Palazzo per la prima volta nel ’79 (leggi qui). Sempre per regolamento il ruolo da segretari spetta ai quattro onorevoli più giovani. E sono il leghista Andrea Piras, 28 anni; gli M5s Michele Ciusa e Alessandro Solinas, entrambi di 30; il Leu Eugenio Lai, 32. Piras, Ciusa e Solinas sono esordienti, mentre Lai è un uscente.

Oppi e il quartetto dei giovani andranno a formare l’Ufficio di presidenza provvisorio, cui spetterà gestire le operazioni di voto per l’elezione del nuovo capo dell’Assemblea, ultimo punto all’ordine del giorno. La seduta inizia col giuramento di tutti i 60 nuovi componenti dell’Aula (qui i nomi degli eletti). Seguiranno le comunicazione del governatore e poi il giuramento della Giunta, visto che Solinas ha confermato l’insediamento dell’Esecutivo sempre per il 4 aprile.

Sui nomi degli assessori non circolano indiscrezioni. E sino a domenica sera, quando è prevista la ‘plenaria’ del centrodestra, pare che non ci saranno indiscrezioni. Anche perché Solinas, sulla scelta della squadra di governo, ha rivendicato piena autonomia nelle decisioni, come prevede la legge. Ma sino a oggi nessun presidente è riuscito a imporsi sui partiti.

Quanto alla presidenza dell’Aula, la casella se la stanno contendendo la Lega e Forza Italia: nel primo caso il prescelto potrebbe essere Pierluigi Saiu; nel secondo si fa il nome di Alessandra Zedda, anche se Antonello Peru, il più votato delle Regionali, ambisce alla poltrona. Ma è a processo per abusi edilizi e ha un avviso di garanzia per associazione a delinquere. Ciò che sta spingendo il centrodestra a non scegliere Peru per ragioni di opportunità politica.

Alla prima chiama, per l’eleggere il presidente servono i due terzi dei voti, quindi 40 su 60. Una maggioranza qualificata. Salvo accordi con l’opposizione, questa soglia è impossibile, perché il centrodestra conta 36 seggi. Dopo la terza chiama, la soglia richiesta è di 31 su 60, ciò la metà più uno dei componenti. Di norma la scelta del presidente è un termometro sullo stato di salute dello schieramento al governo: se ci sono mal di pancia, si capisce con lo spoglio, visto che si vota a scrutinio segreto.

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