Legge elettorale sarda, nuovo ricorso: “Soglie di sbarramento incostituzionali”

Fioccano i ricorsi contro la legge elettorale sarda. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello depositato dall’avvocato Adriano Sollai, che chiede ai giudici amministrativi di pronunciarsi sulla costituzionalità della soglia di sbarramento al 10% imposta dalla nuova legge alle coalizioni presentatesi alle elezioni regionali del 16 febbraio scorso. Tra i 16 ricorrenti rappresentati dal legale del Foro di Cagliari, anche Ornella Piredda, la testimone-chiave nell’inchiesta sui fondi ai gruppi condotta dal pm Marco Cocco, e l’ex magistrato Alberto Rilla. I ricorsi presentati al Tar contro la legge elettorale salgono così a cinque.

“Chiediamo la cancellazione di una norma anticostituzionale e irragionevole come quella che fissa al 10% la soglia che le coalizioni devono superare per entrare in Consiglio regionale”, attacca Sollai. E aggiunge: “Il legislatore ha voluto introdurre una soglia così elevata che non conosce uguali in Europa per avvantaggiare i partiti più grossi ed eliminare scientificamente dal processo democratico le forze politiche realmente di opposizione. A rimetterci sono stati tutti gli elettori sardi, costretti a votare con una legge elettorale che ha negato la libertà e l’uguaglianza del loro voto, e in particolare quelle decine di migliaia di elettori che oggi non hanno rappresentanza pur avendo sostenuto coalizioni che esprimono correnti di pensiero largamente radicate e diffuse nel nostro popolo”.

Tra le coalizioni in corsa lo scorso 16 febbraio, è rimasta fuori dal Consiglio regionale Sardegna Possibile, con Michela Murgia leader, nonostante abbia intercettato il voto di 70.000 elettori. La stessa sorte, anche se con numeri inferiori, era toccata alla coalizione “Popolo Sardo” guidata da Mauro Pili. Ora la palla passa al Tar, che potrà sollevare la questione di legittimità costituzionale davanti alla Corte costituzionale. Qualora poi la Corte Costituzionale dovesse poi accogliere il ricorso, si apriranno due possibilità: o verranno redistribuiti i seggi o si dovrà nuovamente votare. Tra i ricorrenti c’è fiducia. “Si confida nel fatto che le articolate argomentazioni proposte saranno recepite, e che in Sardegna, mediante il ripristino della legalità costituzionale, possa farsi presto registrare una svolta rispetto all’attuale situazione di delegittimazione politica e morale del Consiglio Regionale appena eletto in base a norme da spazzare via”, spiegano attraverso una nota.

Il ricorso presentato dall’avvocato cagliaritano si aggiunge a quello dei legali Andrea e Paolo Pubusa, che della legge elettorale criticano le mancate garanzie a tutela della parità di genere, il meccanismo che ha ridotto la rappresentanza di alcuni territori, nonché le soglie di sbarramento imposte ai singoli partiti e alle coalizioni. Altri due ricorsi sono stati invece presentati dagli avvocati Antonio Nicolini e Antonello Rossi in difesa dell’ex consigliere Angelo Stochino, non rieletto in Ogliastra, e di Nicola Cau, in corsa nel Medio Campidano. Pochi giorni fa, infine, il presidente dell’Associazione per la tutela dei diritti dei sardi Flavio Cabitza aveva sollevato presso il Tar dubbi sulla costituzionalità delle soglie di sbarramento e del voto disgiunto.

Piero Loi

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