Legge elettorale Consiglio, il Pd: “Sbarramenti e doppia preferenza”

Una nuova legge elettorale per il Consiglio regionale che contempla la parità di genere sia nella presentazione delle liste sia con la doppia preferenza di genere, nuove soglie di sbarramento e nuove modalità per l’attribuzione dei seggi. La disciplina statutaria, presentata oggi dal Pd con i consiglieri Franco Sabatini, Daniela Forma e Rossella Pinna, dovrà passare ora al vaglio della commissione Autonomia, insieme con le altre proposte sullo stesso tema.

Le norme prevedono che per ogni lista ogni genere deve essere rappresentato al 50% e se il numero dei componenti della lista è dispari, un genere non può essere rappresentato in numero maggiore di una unità. Viene introdotta, dopo la sperimentazione positiva nei Comuni con oltre 5mila abitanti, la doppia preferenza di genere: l’elettore può esprimere una o due preferenze, ma la seconda deve essere sempre di un genere diverso dal primo. Nel caso di una doppia preferenza dello stesso genere viene fatta salva la prima. Nelle due ultime legislature su oltre 80 consiglieri solo otto erano donne; oggi su 60 consiglieri solo quattro. “La proposta di modifica rende ancora più tangibile il realizzarsi del riequilibrio di genere – ha spiegato Forma – oggi la presenza femminile nelle Regioni e Province autonome è solo del 17,7% dei consiglieri, cioè 59 donne e 738 uomini, e nelle ultime elezioni per il Consiglio regionale, su 1.506 candidati poco più di un terzo, 567, erano candidate donne”.

Prevista anche anche una soglia di sbarramento: al 10% per le coalizioni e al 3% per le singole liste che si alleano. In quest’ultimo caso, anche se la coalizione non raggiunge il 10%, le liste che superano la soglia minima del 5% possono essere ammesse all’attribuzione dei seggi. Viene mantenuta la soglia del 5% per le liste non coalizzate. “L’obiettivo – ha spiegato Sabatini, che è anche presidente della commissione Bilancio – è superare i rilievi avanzati dal Consiglio di Stato che ha più volte modificato, in questa legislatura, la composizione dell’Assemblea sarda intervenendo proprio su questi temi, ma anche precisare alcuni argomenti che sono stati oggetto di ricorsi che poi non hanno avuto una pronuncia favorevole”.

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