Legge elettorale, alleanza a sinistra: “Ora la doppia preferenza di genere”

Dopo il voto segreto trasversale nella scorsa legislatura che aveva impedito la doppia preferenza di genere nella legge elettorale sarda (una legge Statutaria), Cd, Sel, Pds, RossoMori e le due consigliere del Pd (Rossella Pinna e Daniela Forma), hanno firmato una proposta di legge per modificare la norma introducendo la doppia preferenza di genere. Ai partiti viene anche chiesto di non rispettare la prescrizione attuale, ovvero che i candidati di uno stesso sesso non superino i 2/3 del totale. L’obiettivo, anche in questo caso, è garantire una maggiore partecipazione delle donne.

Ora la proposta di legge sarà affidata alla commissione Autonomia con l’impegno che di esaminarla subito dopo il riordino degli enti locali, attualmente in discussione nell’organismo consiliare. “I tempi – ha spiegato Anna Maria Busia (Cd) sono maturi per riproporre la doppia preferenza di genere. Per superare LA disuguaglianza nell’accesso alla politica servono forzature, come evidenziato dai dati che emergono dalle altre Regioni italiane, nelle quali è
stata introdotta questa modifica. La Campania lo ha fatto nel 2010, la Sicilia e il Friuli Venezia Giulia dal 2013, l’Emilia Romagna e la Toscana dal 2014, l’Umbria da febbraio 2015. Secondo uno studio – ha aggiunto l’esponente centrista della maggioranza – l’azione funziona meglio dove vengono introdotte le quote riservate e la doppia preferenza”.

Secondo Daniela Forma, “le donne vanno coinvolte di più nella vita di partito, anche per stabilire le regole interne per l’assegnazione di posti. Molto spesso, infatti, rileviamo la disponibilità di donne per completare le liste”. “La proposta di legge – ha poi sottolineato Francesco Agus (Sel), presidente della commissione Autonomia – va a sanare uno dei tre grandi problemi irrisolti della legge elettorale: la rappresentanza territoriale, la rappresentanza delle minoranze e quella di genere. I primi due potranno essere risolti solo dopo la riforma degli enti locali. L’altro rappresenta un problema di democrazia. Quel voto segreto della scorsa legislatura non ha fatto onore al Consiglio regionale e questo è un modo per recuperare”.

Per il vice presidente dell’Assemblea, Eugenio Lai (Sel), “il problema nasce a monte e il Consiglio ha tanto da fare. Speriamo che la legge venga approvata immediatamente”. Il capogruppo di Cd, Roberto Desini, ha auspicato il “sostegno degli altri gruppi della maggioranza”, mentre Rossella Pinna (Pd) si è detta certa che “questa proposta ci aiuterà a dare un aiuto alla rappresentanza di genere ma non è l’unica strada possibile, perchè occorre mettere in pratica azioni in tutti i settori della vita”.

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