l”Astuzie maschili” e nuova legge elettorale. Un manifesto delle donne sarde

Cosa succederà se alle prossime elezioni regionali non sarà assicurata parità tra uomini e donne? Quali conseguenze potrebbe avere un governo isolano con voci ancora una volta solo maschili?

Un incontro,  nella sede della comunità La Collina di Serdiana (oggi alle 17,30) , proverà a fare il punto della situazione su problemi, proposte e azioni intorno alla democrazia paritaria. Il confronto, promosso da Laura Moro, consigliera di Parità della Regione Sardegna, nasce dall’esigenza di elaborare proposte concrete sulla nuova legge elettorale che sta impegnando, proprio in questi giorni, il Consiglio Regionale: le nuove norme per l’elezione del prossimo parlamento sardo, rese necessarie dalla Legge costituzionale 3/2013 che ridurrà il numero dei consiglieri da 80 a 60, prevedono anche le modifiche sulla doppia preferenza di genere.

E se un’ampia fetta della popolazione isolana vorrebbe un Consiglio fatto da uomini e donne, si teme che chi oggi discute sulla legge elettorale non approverà, magari dietro l’anonimato dello scrutinio segreto, una modifica che diminuirebbe le poltrone già occupate dai signori consiglieri.

“Con questo incontro, sottolinea la Moro, vogliamo far dialogare tutti coloro che si sono dimostrati sensibili ai temi della democrazia paritaria: l’introduzione e l’approvazione della “doppia preferenza di genere” dipende anche dalla capacità del mondo femminile di sostenere con compattezza questa richiesta che è, fra l’altro, resa obbligatoria dalle norme statutarie”.

Negli ultimi mesi associazioni, comitati e commissioni si sono incontrati per discutere sulla proposta di introduzione della doppia preferenza di genere nel sistema elettorale, che permette di indicare due preferenze da una stessa lista, purché i due nomi siano uno maschile e uno femminile, con l’obiettivo di riequilibrare i diversi ruoli nelle istituzioni. Che questa strada sia quella giusta lo hanno dimostrato le ultime votazioni amministrative del 26 e 27 maggio che hanno visto triplicata la presenza delle donne nei consigli comunali.

“Il nostro obiettivo, prosegue Laura Moro, è creare un documento unico e condiviso che contenga proposte da inoltrare al Consiglio Regionale, sperando che venga recepito. Valuteremo anche che azioni intraprendere, se per caso i Consiglieri approvassero una legge che non rispetti la parità di genere. Dobbiamo avere le stesse possibilità che hanno gli uomini di partecipare alla vita politica di questa regione, sia in campagna elettorale, sia come presenza nelle liste, sia al momento del voto”.

Una presenza che oggi pare indispensabile: “Abbiamo logiche e modi di agire estremamente diversi rispetto a quelli maschili, una visione più ampia su tematiche come quelle familiari ed economiche, ad esempio. Non c’è dubbio che le donne in politica possono garantire una migliore qualità della democrazia“.

Francesca Mulas

 

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