L’appello di iRS al Questore di Cagliari: “Autorizzi la manifestazione prevista a Teulada”

“Il Questore di Cagliari autorizzi la manifestazione di Teulada. Manifestare in maniera pacifica è un atto legittimo e democratico e non può essere impedito. Oggi la Nazione Sarda sta subendo un attacco unilaterale da parte dello Stato italiano che, senza nessun accordo sta bombardando la nostra isola”. Lo scrivono in una nota i rappresentanti di iRS – Indipendentzia Repubrica de Sardigna.

“Il Comipa (comitato misto paritetico) che è un organo istituzionale si è espresso ufficialmente contro lo svolgimento delle esercitazioni militari – prosegue la nota -. Non esiste attualmente un accordo ufficiale Stato- Regione che autorizzi questa esercitazione militare sulla nostra terra che si sta svolgendo in maniera illegale oltre che illegittima ma al contrario esiste l’ordine del giorno N9 approvato all’unanimità il 17 Giugno 2014 da tutti i legittimi rappresentati del popolo Sardo ovvero il consiglio regionale democraticamente eletto, che impegna la giunta regionale a porre la graduale dismissione di tutti i poligoni militari ed il loro superamento ed iRS invita il Presidente Pigliaru a farlo rispettare. Vietare ai cittadini di manifestare la propria opinione, il proprio dissenso, difendere la propria dignità, le proprie famiglie e la propria terra è impensabile in uno stato democratico”.

“Il Popolo Sardo – concludono i rappresentanti di iRS – è contrario al fatto che la Sardegna venga utilizzata come piattaforma di guerra nel mediterraneo. La Sardegna deve essere una terra di pace e come tale deve agire quindi iRS invita il Questore a non alimentare ulteriori tensioni. L’apparato militare italiano in Sardegna deve essere completamente smantellato, eseguite le bonifiche necessarie e quantificata l’entità del danno economico, sanitario ed ambientale che decenni di sperimentazioni belliche hanno provocato alla nostra terra. Questo deve avvenire con l’apertura di un tavolo di trattative bilaterale Sardegna-italia che abbia come garante un organismo internazionale. È nostro dovere gridare al mondo la nostra esistenza di Popolo che vuole vivere libero, lontano e non complice di porgettazioni e realizzazioni di guerre né in Sardegna né in nessuna parte del mondo. Ed è nostro dovere far sapere che lo Stato italiano ha abbondantemente oltrepassato i limiti della decenza e della arroganza rispetto al Popolo Sardo il quale non è più disponibile a vedere calpestata la propria dignità”.

 

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