“Le ricerche per assicurare Graziano Mesina alla giustizia, se da un lato devono essere supportate da risorse importante destinate ad attività di intelligence, dall’altro non possono proseguire con modalità che mettono a repentaglio la serenità di una comunità. Su questa vicenda ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e a quello della Difesa, Lorenzo Guerini“. Lo dichiara la capogruppo di Centro democratico alla Camera dei deputati, Mara Lapia, che, dopo aver ripercorso la vicenda del più noto esponente del banditismo sardo, riporta l’attenzione sulle recenti azioni delle forze dell’ordine e chiede ai vertici dei due Dicasteri di fornire il supporto necessario alle azioni di intelligence per la ricerca di Mesina.
“Dal 2 luglio di un anno fa, giorno della sua ultima fuga, il paese di Orgosolo è stata teatro di continui blitz, posti di blocco e perquisizioni a tappeto da parte delle forze dell’ordine per tentare di ritrovare il latitante e consegnarlo all’autorità giudiziaria – aggiunge la parlamentare – L’ultimo blitz, dello scorso 22 luglio ha visto un imponente dispiegamento di militari e mezzi del Comando provinciale dei carabinieri di Nuoro e di un elicottero del decimo Elinucleo di Olbia. Negli ultimi mesi – dichiara Lapia – si comincia a riscontrare inquietudine e ansia che serpeggiano tra gli abitanti, molti dei quali temono per le pesanti ricadute a livello di immagine che si generano nel territorio, costantemente alla ribalta delle cronache giornalistiche non più per i splendidi murales, espressioni artistiche di forte denuncia sociale e tra le mete turistiche più gettonate ed importanti di tutto il territorio, ma per i continui blitz. Appare dunque evidente che non solo si rischia la rottura di un equilibrio in seno alla comunità ma si rischia che i turisti decidano di andare altrove – conclude -. Per questo ho chiesto ai due ministri se non esistano strategie alternative, come operazioni di intelligence condotte attraverso strumenti tecnologici e all’avanguardia che potrebbero essere forniti ai nuclei impegnati nelle ricerche di Mesina”.