La pausa natalizia della politica sarda è il momento per fare un primo bilancio di questi mesi di legislatura. Centrodestra, centrosinistra e Movimento 5 stelle provano a riavvolgere il nastro e dare un voto a questa esperienza di governo della Sardegna, targata Christian Solinas. La maggioranza lavora per spegnere i fuochi di eventuali malumori e punta sulla compattezza, con l’impegno per l’anno nuovo di aumentare l’attività in Consiglio regionale e magari riuscire a garantire l’unità non solo quando interviene il presidente Solinas a rimettere a posto le crepe. Se il centrodestra si promuove, ma senza la lode, il centrosinistra boccia lo schieramento avversario, così come fa il Movimento 5 stelle: in entrambi i casi il denominatore comune dell’accusa è “l’immobilismo della maggioranza e della Giunta e il poco coinvolgimento delle opposizioni sull’idea di Sardegna“. Nel centrodestra i due provvedimenti su Piano casa e riforma della sanità, approvati dalla Giunta, sono un grande passo in avanti, mentre per l’opposizione diventeranno un terreno sul quale dare battaglia.
Il Psd’Az e la Lega, condividono il ruolo di traino della coalizione, fattore che non sempre ha garantito rapporti sereni. Eppure per il capogruppo del Carroccio, Dario Giagoni, “la maggioranza ha cominciato in maniera compatta e ha concluso questo anno nello stesso modo, grazie al presidente Solinas che tiene unite le forze politiche”. Dunque, serve il governatore per vigilare su eventuali fughe in avanti e strappi. Giagoni ammette che “si possa fare di più e si può sempre migliorare, perché noi della Lega, ad esempio, siamo alla nostra prima esperienza in Consiglio regionale”. Ma il capogruppo, dopo questa ammissione, rilancia sul fatto che i consiglieri salviniani siano tra quelli che “hanno lavorato tanto presentando mozioni e proposte di legge”. E se “la maggioranza, all’inizio, ha faticato un equilibrio – dice Giagoni – adesso dobbiamo rafforzarci e fare anche di più”.
Dai banchi del Psd’Az c’è sempre qualche sassolino da togliere e a farlo è il capogruppo, Franco Mula. Nei giorni scorsi, il sardista aveva chiesto lealtà ai colleghi del centrodestra, che “quando decide di fare la maggioranza lo fa in maniera concreta“. Ma, se per Giagoni l’effetto Solinas che tiene unite le file è positivo, per Mula invece è sinonimo di debolezza. “Non può essere solo la presenza del presidente a garantire la tenuta. Dobbiamo ragionare nello stesso modo e lavorare anche quando lui non c’è”. L’avviso ai colleghi rimane ancora valido quindi, visto che “ci sono tante cose da fare. E noi – aggiunge il capogruppo sardista – potevamo farne anche di più: il momento è drammatico, non abbiamo tempo e magari se lavoriamo su cose serie vengono meno anche i mal di pancia”.
L’accelerazione impressa dalla Giunta con due provvedimenti su governo del territorio e sanità sono un toccasana per l’esponente dei Riformatori, Michele Cossa: “Siamo partiti col rfreno a mano tirato, ma questi disegni di legge sono molto attesi a fanno ben sperare per il futuro”. La lentezza accusata dal centrodestra ha un’origine precisa per Cossa ed è “l’inesperienza che scontano molti consiglieri che sono anche presidenti di commissione e la lentezza dei parlamentini si riflette sulla produttività del Consiglio”. Ma per evitare di puntare il dito su qualcuno, il consigliere centrista preferisce sposare la via dell’ottimismo pensando che, “quando sarà superata questa fase, le cose andranno meglio, così come succede per i gruppi che inizialmente dovevano conoscersi e superare la diffidenza iniziale. Ora i rapporti sono buoni”.
Nemmeno il clima natalizio riesce ad ammorbidire i giudizi dell’opposizione, pronta ad attaccare a 360 gradi il centrodestra in Consiglio regionale e la Giunta. Attecchisce meno l’autocritica su come si è gestito il proprio ruolo di contraltare, perché tutti sono pronti a promuoversi sul campo. Il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, dice: “Ci sembra che la Giunta non abbia le idee chiare, i provvedimenti in Consiglio risultano essere marginali e sono eredità o modifiche di norme fatte durante la precedente legislatura”. La doppietta su Piano casa e sanità non convince l’esponente dem che parla di “provvedimenti inadeguati, ma sui quali almeno potremo fare opposizione”. Finora, per Ganau il ruolo del Pd è stato quello di “aggiustare le proposte che arrivavano in maniera impropria, mentre sui rapporti di coalizione “ci sono differenze su alcuni aspetti anche importanti, ma siamo comunque coesi”.
Laconico il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che sintetizza il giudizio di questi mesi di legislatura in poche parole. “Hanno fatto poco, lo hanno fatto male e, nella maggior parte dei casi, per mettere delle pezze a errori”. Agus chiede ai colleghi del centrodestra che “il nuovo anno sia all’insegna del maggiore confronto e magari scontro su temi e idee per lo sviluppo della Sardegna. In questi nove mesi il dibattito non è stato sulla politica, ma sul rispetto delle regole che dovrebbe essere scontato”.
La prima esperienza in Consiglio regionale per il Movimento 5 stelle non è stata semplice, visto che una consigliera (Elena Fancello) ha abbandonato il gruppo, perché in rotta di collisione con i colleghi. Ma la capogruppo grillina, Desirè Manca, preferisce guardare a destra parlando di “situazione drammatica, visto che non si è fatto quasi nulla”. Soltanto nell’ultima settimana “abbiamo corso come matti perché i consiglieri di maggioranza volevano portare a casa risultati utili per loro, ma non per i sardi”. Il riferimento è al via libera per l’esercizio provvisorio e alla legge sulla nomina dei direttori generali.
Matteo Sau