Piano Casa, il ddl della Giunta Solinas: “Regole certe e tutela dell’ambiente”

“Un sistema di regole certe e uguali per tutti”. Il presidente della Regione, Christian Solinas, commenta così il disegno di legge, approvato oggi in Giunta, che aggiorna il Piano casa già prorogato di sei mesi, sino a giugno 2020. Per il governatore sono state inserite nel testo “modifiche sostanziali, nel rispetto della normativa vigente” per dare vita a un provvedimento che in cui “coniughiamo la tutela dell’ambiente a quella dei legittimi interessi dei cittadini, e riavviamo un settore di vitale importanza, quello dell’edilizia, che ha perso 30mila addetti in dieci anni“, sottolinea Solinas. È invece l’assessore regionale all’Urbanistica, Quirico Sanna, a elencare i punti fondamentali del disegno di legge che prevede anche gli incrementi volumetrici per le strutture turistiche e ricettive, comprese quelle che si trovano all’interno della fascia di 300 metri dalla costa in cui è “autorizzato pure l’incremento del numero di stanze”.

L’aumento volumetrico sia per le case che per le strutture turistiche può essere concesso rispetto all’esistente nel caso rispettino alcune prescrizioni come “l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili, materiali locali e il ricorso a tecniche costruttive che consentano il recupero di componenti costituenti gli edifici demoliti”. A queste condizioni si aggiungono anche soluzioni strutturali che “riducano gli effetti delle isole di calore o riutilizzare le acque meteoriche, così come il rispetto dei parametri dettati dalla direttiva comunitaria relativa al rendimento energetico nell’edilizia”. Sono ammessi, inoltre, incrementi per quelle strutture ricettive destinate ad “ospitare servizi turistici ed attività ad essi complementari”. Nei ventuno articoli del ddl è previsto il posizionamento delle strutture al servizio della balneazione per tutto l’anno solare, con l’obiettivo di favorire la destagionalizzazione

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Il disegno di legge si occupa anche delle zone agricole dove gli incrementi volumetrici possono raggiungere la superficie minima richiesta considerando “più corpi aziendali anche se non sono attaccati tra loro e ubicati in Comuni limitrofi, sempre che le superfici totali non siano inferiori al’ettaro (nella legge urbanistica del centrosinistra il lotto minimo era di tre ettari)”. Potranno costruire case nell’agro anche coloro che non sono imprenditori del settore o coltivatori diretti. Un cambiamento che per Solinas consentirà di “migliorare il patrimonio edilizio esistente nel rispetto dell’ambiente. Manteniamo così uno degli impegni presi con gli elettori ai quali avevamo presentato, quasi un anno fa, il programma della coalizione di governo”. Il titolare dell’Urbanistica lo considera “uno strumento utile alle famiglie e agli imprenditori sardi”.

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