Insularità, Pigliaru sulla risoluzione di Strasburgo: “Una battaglia comune”

“Tutti gli atti che portano il tema dell’insularità al centro delle istituzioni politiche nazionali e comunitarie sono di grande importanza. Salutiamo perciò con favore la Sua risoluzione che sostiene, integra e, ci auguriamo, rafforza le iniziative messe in campo dalla Giunta regionale su tale fronte e concordiamo con Lei che si tratta di una battaglia comune, che deve superare le appartenenze politiche di ognuno di noi”. Così, in una lettera all’eurodeputato Salvatore Cicu il presidente della Regione commenta la risoluzione approvata oggi dal Parlamento Europeo a
Strasburgo.
“Come è noto – scrive Pigliaru – siamo convinti che l’insularità impone costi particolarmente elevati. Ciò
soprattutto perché tale condizione rende difficile e costosa la connessione con le reti continentali che offrono servizi
essenziali per i cittadini e per le imprese. Le conseguenze di ciò sono evidenti. La Sardegna, nella sua specificità
geografica, in primo luogo soffre limiti sempre meno tollerabili al diritto alla mobilità esterna. Non avendo mezzi di trasporto alternativi a nave ed aereo, ci ritroviamo con servizi inadeguati e a vivere il costante rischio di abuso di posizioni dominanti. Anche per la mobilità interna, l’isolamento della nostra rete ferroviaria da quella nazionale ed europea ha reso del tutto insufficienti gli investimenti statali effettuati in Sardegna con il risultato che il trasporto su ferro è oggi clamorosamente inadeguato”.
“Per quanto riguarda l’energia – prosegue il presidente della Regione – la discontinuità data dall’insularità fa sì che la
Sardegna sia l’unica regione in cui non è disponibile il metano, con i costi che tutti i cittadini e le imprese sarde ben
conoscono. Ancora, l’essere isola incide negativamente persino sull’istruzione: le università insulari fanno maggior fatica ad attrarre studenti da altre regioni, rischiando per questo penalizzazioni basate su miopi parametri ministeriali. Sono tutti problemi risolvibili con chiarezza di idee e con investimenti adeguati, ma solo a patto che la condizione di insularità ed i problemi ad essa collegati siano adeguatamente compresi. Per questo abbiamo aperto un intenso dialogo con il Governo italiano, in una interlocuzione costante che siamo naturalmente pronti ad estendere, come e quando necessario, all’Unione Europea. L’ottenimento di 30 milioni di euro all’anno per potenziare la continuità territoriale aerea è un primo esempio di questo dialogo. Sono ancora molti i risultati che vogliamo ottenere, riassunti nel dossier che abbiamo consegnato al Governo nel maggio scorso e sul quale quotidianamente
lavoriamo insieme”. “Il raggiungimento di questi obiettivi – conclude Pigliaru – sarà il modo per dare alla Sardegna e ai suoi cittadini uguali diritti e poter usufruire di pari opportunità rispetto agli altri cittadini italiani ed europei. Su tali temi i Sardi chiedono certamente quanto è loro dovuto in termini di risorse finanziarie, di investimenti infrastrutturali, di opportunità di integrazione e connessione nello spazio europeo”.

Sulla discussione della risoluzione sull’insularità, promossa a Strasburgo dagli eurodeputati Salvatore Cicu e Michela Giuffrida, è intervenuto anche l’altro eurodeputato sardo, Renato Soru: “L’insularità si supera se si è in rete. Se la geografia non è superabile, lo è la condizione di isolamento: ogni isola sia connessa alle reti digitali, a quelle energetiche, a quelle del trasporto, alle reti della ricerca e dell’istruzione. A ogni isola sia garantito l’accesso allo sviluppo e il diritto alla mobilità”.

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