Insieme al decreto “Salva Roma” saltano anche gli aiuti per gli alluvionati sardi

Il decreto “Salva Roma“, cioè quel miliardo che il governo Letta aveva stanziato per salvare il Campidoglio dalla bancarotta, finirà nel cestino per via dell’ostruzionismo in Aula. Ma così saltano anche gli aiuti per i Comuni sardi alluvionati che erano stati inseriti nello stesso atto amministrativo. Ad annunciarlo il neoministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, alla luce degli emendamenti presentati alla Camera, soprattutto dalla Lega e dai Cinquestelle, modifiche che avrebbero comportato in Aula almeno 215 ore di discussione. Di lì la decisione di varare un nuovo provvedimento.

Ma a scatenare l’ira dei parlamentari sardi (su tutti Mauro Pili e Pierpaolo Vargiu) è stato anche un secondo elemento: a fronte di un intervento reale per il Comune di Roma, per gli alluvionati sardi sarebbe stato previsto solo un aiuto fittizio. Perché da un lato  i cittadini e imprese che vivono nei territori colpiti da Cleopatra dovrebbero pagare le tasse e per farlo, se non hanno i soldi, potrebbero ricorrere al fondo di garanzia da 90 milioni che permetterebbe loro di chiedere prestiti alle banche. La proposta è stata rispedita al mittente.

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