Infrastrutture, l’eredità di Cappellacci: multa da 84 milioni

La precedente Giunta ha programmato male i 566 milioni degli ex fondi Fas per le infrastrutture. E il governo Renzi ha fatto scattare la sanzione.

Una penale da 84 milioni di euro per aver gestito male gli ex fondi Fas (oggi Sviluppo e Coesione) destinati alle infrastrutture. Un ennesimo errore della giunta di Ugo Cappellacci e adesso a pagare è la Sardegna. Il centrodestra, infatti, non confermò nei tempi stabiliti dalla legge la cosiddetta Ogv, acronimo che sta per “obbligazione giuridicamente vincolante”. In buona sostanza, la precedente amministrazione regionale non ha bandito le gare d’appalto relative a un elenco di opere finanziate dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) tra 2011, 2012 e 2013. Di qui la multa.

La penale milionaria si tradurrà in un taglio di risorse. Per colpa di Cappellacci, all’Isola verranno riassegnati 482 milioni anziché i 566 che il Cipe aveva destinato alla Sardegna attraverso sei delibere. Obiettivo: realizzare, tra le altre cose, nuovi lotti lungo le statali 125 (Orientale sarda) e 195 (la Sulcitana). In lista pure la 554, che collega Cagliari con l’area vasta, e la Maracalagonis-Burcei. I lavori sarebbero dovuti partire entro giugno 2015. Ma l’apertura dei cantieri non ci sarà.

A sollevare il caso, sul suo blog Sardegna e libertà, è l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda, che scrive: “La Sardegna non ha contratto gli impegni vincolanti entro la data del 30 giugno 2014”. Così dopo una proroga concessa dallo stesso Cipe il 17 dicembre, visto che la partenza dei lavori era inizialmente prevista entro il 31 dicembre 2012. Ma la giunta Cappellacci non ha lasciato nulla di pronto negli uffici.

L’assessore ricostruisce quei passaggi partendo proprio dalla prima circolare di dicembre 2012. “Solo il 28 febbraio scorso – chiarisce Maninchedda –, quindi un mese e mezzo dopo averla ricevuta, la presidenza della Regione informò sulla proroga le direzioni generali degli assessorati. Cappellacci era ancora governatore, dal momento che la giunta Pigliaru si è insediata solo il 12 marzo”, per via del riconteggio delle schede. Le elezioni si tennero invece il 16 febbraio.

Senza bandi, il premier Matteo Renzi, che a sua volta è entrato a Palazzo Chigi il 22 febbraio, ha deciso di far scattare le penalità per le Regioni inadempienti, tagliando alla Sardegna 84 milioni. Vuol dire che per realizzare le stesse opere, la giunta Pigliaru disporrà di meno risorse a fronte di costi che aumentano di anno in anno. E questo non senza il disappunto dello stesso assessore. “Il Governo – chiarisce – sta facendo pagare alla nuova amministrazione errori commessi dal precedente Esecutivo”.

Adesso quei 482 milioni rimasti vanno spesi entro il 31 dicembre 2015. “Diversamente – chiude Maninchedda – scatta un’ulteriore sanzione dell’1,5 per cento dopo i primi sei mesi di ritardo”. Ma passati quelli, la Sardegna perderà del tutto il tesoretto Cipe per le infrastrutture. In Regione è ovviamente corsa contro il tempo.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share