Incentivi ad imprese, la giunta vara regole per 725 milioni di fondi

Nuove regole per gli incentivi alle imprese sarde: tempi certi e più rapidi, procedure semplici e snelle, bandi chiari, strumenti ad hoc e un sistema di monitoraggio e controllo attraverso una Banca dati appositamente costituita per evitare duplicazioni ed errori del passato. Sono questi i cardini della delibera approvata dalla Giunta, su richiesta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, con gli indirizzi per definire gli strumenti attuativi della Strategia “Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese”, all’interno della Programmazione Unitaria.

L’Esecutivo ha stabilito attraverso quale percorso e con quali regole le imprese possono accedere ai 725 milioni di euro di fondi europei, nazionali e regionali disponibili per tutta la durata della programmazione Fesr 2014-2020, rendendo quella Strategia operativa.

“Siamo partiti dalla programmazione unitaria di tutti i fondi all’interno della Cabina di regia e ora predisponiamo le linee guida per partire con bandi che diano alle imprese la possibilità di accedere ai finanziamenti in modo rapido – spiega l’assessore Paci -. Per arrivare a questa svolta decisiva siamo partiti proprio analizzando i punti deboli della programmazione 2007-2013, modificandoli e tenendo come cardine del lavoro la programmazione contemporanea di tutte le risorse disponibili. Nel caso specifico parliamo di 725 milioni per le imprese fino al 2020 e 229 milioni solo nel 2015”.

Tre i principi alla base delle linee guida approvate in Giunta: tempi più brevi per istruttoria ed erogazione delle agevolazioni con la semplificazione e informatizzazione delle procedure; meno discontinuità nella pubblicazione dei bandi e premi per la qualità dei progetti, con l’introduzione di meccanismi utili a migliorare la fattibilità finanziaria delle proposte; modulazione delle procedure in base alla dimensione dell’impresa, al suo mercato di riferimento e al tipo di intervento proposto.

Saranno privilegiate le procedure a sportello con l’utilizzo della modalità “automatica” (quando non è necessaria un’attività istruttoria come nei bonus assunzionali o negli interventi a favore delle microimprese soprattutto artigiane), di quella “valutativa” per progetti complessi da realizzare successivamente alla presentazione della domanda (per esempio nei progetti d’investimento) e infine della modalità “negoziale” per interventi di sviluppo territoriale o settoriale (contratti di investimento o di insediamento o di filiera). Previsto anche un fondo di competitività e una Banca dati che gestirà il controllo delle risorse erogate.

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