“Il piano top secret per 2.000 nuovi profughi in Sardegna sarà attuato con il metodo dell’emergenza, ma tutto deve essere pronto e pianificato. Niente di concordato ma dinanzi alle navi cariche di migranti nessuno potrà dire più niente. Il tutto passa attraverso una comunicazione in codice tra ministeri emanata tra martedì e mercoledì scorsi: liberare entro pochi giorni le strutture carcerarie chiuse di Iglesias e Macomer, sgomberare la scuola penitenziaria di Monastir e disporre verifiche per l’utilizzo immediato del vecchio carcere di Buon Cammino a Cagliari e di quello di Bancali a Sassari”.
Questa la denuncia del deputato Mauro Pili (Unidos), che ha presentato un’urgente interrogazione parlamentare per bloccare il piano avviato in questi ultimi giorni in Sardegna. “La decisione è stata presa ai massimi livelli governativi: ministro dell’interno, della Giustizia e presidenza del Consiglio. E’ un piano – ha sottolineato Pili – da tenere sotto copertura che riguarderà innanzitutto la Sardegna. E la scelta riguarda proprio la sua caratteristica principale: il suo essere isola e isolata. Una decisione scandalosa e contro tutte le disposizioni internazionali. Si vuole creare una vera e propria barriera fisica che isoli gli immigrati dal resto del continente e impedisca loro di muoversi nel territorio nazionale con troppa facilità. Anzi, la Sardegna sarebbe di fatto un vero e proprio campo di isolamento”.
“Il piano è stato già messo in campo con effetti immediati. E i primi provvedimenti – ha aggiunto Pili – li ha disposti il ministro della Giustizia Orlando. Disposizioni protocollate mercoledì mattina sull’ufficio del Dap Sardegna con il bollino dell’urgenza di Stato. Il piano prevede 800-1000 migranti nella scuola penitenziaria di Monastir, 300-400 nel carcere di Iglesias, 300-400 nel carcere di Macomer. In valutazione l’utilizzo del carcere di Buon Cammino a Cagliari e del centrale carcere di San Sebastiano a Sassari”.