Il Consiglio regionale punta sulla canapa legale, all’unanimità

Marcello Zasso


di Marcello Zasso

Approvata all’unanimità. La canapa legale mette d’accordo l’intero Consiglio regionale sardo che ha dato il via libera alla legge su “sostegno e promozione della coltivazione e della filiera della canapa industriale“. In Aula è arrivato un testo bipartisan nato dalla fusione delle proposte elaborate dal Psd’Az e dal Movimento cinque stelle. Il testo unificato approvato dal Consiglio riguarda “coltivazione e trasformazione nel territorio regionale e alla sua successiva commercializzazione, attraverso l’attuazione di interventi finalizzati alla realizzazione di filiere produttive regionali, riguardanti esclusivamente le varietà di canapa aventi un contenuto di tetraidrocannabinolo (thc) rientrante nei limiti previsti dalla normativa europea e statale”. La legge getta le basi per la realizzazione in Sardegna di tuti i passaggi della produzione, puntando anche sullo sfruttamento delle terre incolte e sulla coltivazione “a fini fito-depurativi per la bonifica dei terreni inquinati”.

L’approvazione all’unanimità è arrivata oggi, ma è nella seduta di ieri sera che sono intervenuti esponenti di tutti gli schieramenti per sostenere la necessità di fissare paletti che permettano la creazione di un’intera filiera controllata per la produzione della cannabis sativa. Il relatore di maggioranza è stato il sardista Pietro Maieli, che ha sottolineato l’importanza di sostenere e promuovere “la coltivazione e la trasformazione della canapa legale nel territorio sardo e la sua commercializzazione all’interno della filiera agroindustriale”, ma anche del “ruolo strategico nella bonifica dei terreni, nel contrasto del dissesto idrogeologico, nella fitodepurazione dei siti inquinati, nella bioedilizia e nella bioenergia”.

Per la minoranza ha illustrato la legge il pentastellato Alessandro Solinas, che ha sottolineato anche gli aspetti economici di questo settore dell’agricoltura in costante espansione: “Sono molti i giovani coinvolti che in qualche caso stanno convertendo le aziende di famiglie – ha detto in Aula l’esponente M5s -. È un’attività che consente, inoltre, di espandere l’attività agricola ai terreni incolti”. Il consigliere del Partito democratico Valter Piscedda ha chiarito che “la cannabis sativa non uccide e non crea dipendenza e che lo Stato, di contro, consente la vendita di alcol e tabacco”.

Michele Cossa (confluito nel gruppo Misto dopo la fuoriuscita di Sara Canu dai Riformatori) ha ricordato che “la cannabis è un prodotto industriale importante che si presta a molti utilizzi, tutti ecosostenibili, e che valorizza le risorse della nostra Isola: la terra e il clima”. Il consigliere Daniele Cocco (Leu) ha proposto di “istituire un tavolo tecnico che metta insieme legislatori regionali e nazionali e che dia l’opportunità ai nostri giovani di poter coltivare la canapa legale senza rischiare di incorrere in problemi giudiziari”. L’esponente dei Progressisti Massimo Zedda ha sottolineato l’importanza, sul tema dei diritti civili, delle sollecitazioni che arrivano al Governo dalle amministrazioni locali. Per questo l’ex sindaco di Cagliari ha chiesto che il testo “venga mandato a tutti gli altri Consigli regionali, che non hanno ancora adottato un testo di legge sul tema, affinché siano le Regioni a sollecitare una discussione a Roma“.


Marcello Zasso

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