Il centrosinistra verso il rimpasto: nuova Giunta sotto il segno del Pd

Sei assessorati al Pd, cioè due per ciascuna delle tre componenti interne. È questo l’ultima schema su cui i democratici sardi hanno trovato l’accordo.

Si avvicina l’ora del rimpasto in Giunta, adesso che il presidente Francesco Pigliaru sta per tornare al lavoro dopo il lungo ricovero in ospedale. Nel nuovo Esecutivo il Pd, forza di maggioranza relativa, dovrebbe arrivare a sei assessori, contro i quattro attuali, secondo uno schema concordato dalla stesse correnti democratiche. Invariata invece la quota del presidente, con tre caselle, così come una a testa continueranno ad averla il Partito dei Sardi e Sel. L’unica incertezza riguarda il dodicesimo assessorato: l’ipotesi più probabile è che lo mantenga l’Upc e lo perda il Centro Democratico (Cd). Ma non si esclude il contrario.

Sul fronte Pd, la novità è che Luigi Arru, nominato alla Sanità nel 2014 dallo stesso Pigliaru, diventerebbe una quota della corrente Soru, mantenendo sempre la guida della salute. Cosa comporti materialmente questo tecnicismo, non è dato saperlo. Ma potrebbe aprire a una nuova composizione dell’ufficio di gabinetto. Secondo la schema dem dei sei assessorati, i soriani avrebbero diritto anche a una seconda casella, dopo quella lasciata vuota dal dimissionario Gianmario Demuro. In queste ore circola con insistenza la possibilità che l’area dell’eurodeputato prenda in mano la Pubblica istruzione. Il nome che si fa è sempre quello di Barbara Argiolas, ex del Turismo nel Comune di Cagliari.

Quando alla componente popolare-riformista, non sono segnalate variazioni. Sia il gruppo di Antonello Cabras che quello di Paolo Fadda confermeranno i rispettivi assessori: Massimo Deiana e Cristiano Erriu che dovrebbero mantenere pure la stessa delega. Cioè i Trasporti l’uno e l’Urbanistica e gli Enti locali l’altro. Vero che Deiana, specie alla fine dell’anno scorso, era considerato uno dei papabili alla presidenza dell’Autorità portuale sarda, l’unica che resterà in Sardegna dopo la riforma Delrio. Ma sembra in vantaggio il calabrese Domenico Bagalà che proprio nello scalo di Cagliari ha guidato la Contship, gruppo leader nel mercato marittimo dei terminal container.

In quota ex minoranza Pd, ovvero la terza corrente interna formata da ex Ds e da renziani, questo il quadro: gli ex Ds conserveranno il Lavoro con Virginia Mura, mentre i renziani farebbero il proprio ingresso in Giunta attraverso Pier Luigi Caria, il commercialista olbiese ex consigliere regionale indicato come possibile nuovo assessore all’Agricoltura. Il posto è stato lasciato libero dalla dimissionaria dei RossoMori, Elisabetta Falchi.

Sulle tre scelte di Pigliaru ci sono intanto due conferme. La prima riguarda Raffaele Paci, vice presidente dell’Esecutivo nonché braccio destro del governatore, la cui permanenza nella squadra di governo non è mai stata in discussione. Paci continuerà a guidare la Programmazione e il Bilancio. Nessun cambio nemmeno per l’Ambiente, dove il governatore lascerà Donatella Spano. La novità è che in Giunta dovrebbe approdare Filippo Spanu, attuale capo di gabinetto di Pigliaru. Per Spano, dato in arrivo alle Riforme e agli Enti locali, sarebbe un pezzetto di storia autonomista scritta, visto che mai prima d’ora un capo di gabinetto ha fatto il salto in Giunta. Spanu diventerebbe la terza casella in quota Pigliaru al posto di Arru che dovrebbe passare appunto sotto l’ombrello dei soriani.

L’assessorato che il Partito dei Sardi manterrà sarà quello dei Lavori pubblici, con Paolo Maninchedda, cui spetterà sempre la super visione di Abbanoa. Sel, che attualmente ha la Pubblica istruzione con Claudia Firino, potrebbe invece cambiare e prendere in mano il Turismo o l’Industria.

In base a quest’ultima scelta si definirà pure la dodicesima delega: perché è nota la vicinanza tra Sel e il Cd, il quale guida il Turismo attraverso Francesco Morandi. Potrebbe quindi succedere che Sinistra ecologia e libertà (sebbene formalmente sciolta) accetti di spostarsi all’Industria per lasciare Morandi al suo posto. In questo caso dall’Esecutivo uscirebbe l’Upc che, tuttavia, non è distante dagli altri due partiti. Anzi: le tre forze del centrosinistra a dicembre stavano facendo prove di alleanza (leggi qui).

Nel caso opposto, cioè con Sel al Turismo, fuori dalla Giunta finirebbe il Cd. La trattativa la stanno portando avanti il senatore Luciano Uras e il deputato Roberto Capelli che il 6 gennaio scorso hanno partecipato insieme a “Dialoghi democratici nel campo progressista”, nell’ambito delle iniziative politiche promosse dall’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Uras, però, deve fare i conti col gruppo consiliare: Daniele Cocco, Eugenio Lai e Luca Pizzuto non gradiscono che a decidere sia solo il senatore, di cui è invece un fedelissimo il quarto esponente di Sel nell’Assemblea, Francesco Agus.

Sui tempi del rimpasto si fanno solo ipotesi. Si parla della prima metà di febbraio, quando Pigliaru avrà ultimato anche l’ultima settimana di convalescenza a casa che gli impongono i medici.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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