I punti del patto di fine legislatura e la rinuncia alle indennità del Presidente

Resi noti questi mattina i punti principali del patto di fine legislatura. Tra i più significativi, la riscrittura del patto di stabilità con una legge ad hoc. “Si tratta di un patto di governo – ha spiegato il presidente – che punta a rilanciare la Sardegna da oggi sino al 2020. Ma per attuarlo si deve intervenire sul patto di stabilità, il vero cancro del Paese, un blocco per lo sviluppo che rappresenta una doppia penalizzazione per la Sardegna. Siamo sul punto che non riusciremo neppure a rispettare la spesa vincolate per una differenza di 550 milioni, senza dimenticare che dal 2009 abbiamo già perso 1,2 milioni della nostra capacità di spendita”.
La rinnovata intesa nel centrodestra significa anche un nutrito pacchetto di interventi da mettere in opera in questi ultimi mesi prima del voto del 2014: dalla battaglia per l’istituzione della zona franca alla revisione del Piano paesaggistico regionale, dalle riforme per snellire la pubblica amministrazione alla centrale unica per gli acquisti nel campo della Sanità sino alla riproposizione di progetti nel settore economico e sociale, come il microcredito e il nuovo piano straordinario per il lavoro.

La vice presidente della Giunta e assessore della Sanità, Simona De Francisci, ha annunciato che verranno portate avanti le azioni a sostegno della famiglia e per la riduzione della spesa farmaceutica e delle liste d’attesa, salvaguardando le risorse a sostegno delle povertà e della disabilità grave.

Un nuovo taglio alle spese è stato infine deciso dal presidente: dopo aver rinunciato all’indennità di governatore e all’auto blu, il presidente ha annunciato stamane che la decisione sul compenso sarà estesa anche agli assessori e la nuova Giunta lavorerà senza percepire l’indennità, ridotta alla cifra simbolica di 1 euro.

Emersi anche una serie di provvedimenti per l’ultimo scorcio della legislatura: restituzione dell’Imu, attraverso un contributo pari a quanto pagato, alle famiglie che hanno un reddito Isee inferiore a 20 mila euro; reddito di comunità – una sorta di reddito di cittadinanza – per 10 mila giovani disoccupati finanziato con il Sardex, la moneta complementare nata in Sardegna che sostituisce il denaro con il baratto dei servizi; credito d’imposta per nuove assunzioni a tempo indeterminato; creazione dell’Agenzia regionale delle Entrate in sostituzione di Equitalia per la riscossione dei tributi; riproposizione del microcredito; piano straordinario per il lavoro. Questo tesoretto, come ha spiegato Cappellacci durante la presentazione della sua nuova squadra di governo, sarà recuperato con la riscrittura autonoma del patto di stabilità attraverso una norma di legge che rischia, però, di essere impugnata dallo Stato.

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