La grana sarda di Berlusconi: Cappellacci e Cicu vogliono fare i capi

È contesa per il coordinamento di Forza Italia in Sardegna, una guerra che sta finendo per favorire il capogruppo in Consiglio Pietro Pittalis.

La voce si rincorre insistente: Silvio Berlusconi potrebbe scegliere entro la fine del mese il nuovo coordinatore regionale di Forza Italia. Ma tra l’ex governatore Ugo Cappellacci e l’europarlamentare Salvatore Cicu, gli ex amici in guerra che aspirano entrambi a prendere in mano il partito, spunta il Piano B del Cavaliere. E la scelta potrebbe ricadere sul capogruppo in Consiglio regionale, Pietro Pittalis, l’azzurro che detesta le correnti e per questo sembra essere l’unico in grado di riportare la pace nel partito.

Se davvero Berlusconi chiuda la partita sarda entro luglio, non è una certezza (l’alternativa è far slittare la nomina a settembre). È sicuro, invece, che lo scontro tra Cappellacci e Cicu sta conoscendo il suo massimo storico. I due, che pure parevano una cosa sola nella campagna delle Regionali lo scorso febbraio, si sono divisi proprio all’indomani della sconfitta. Per un motivo semplice: perse le elezioni, non c’era più potere da gestire. Ma quella guerra non è finita: chiuse le urne, Cappellacci ha subito chiesto a Berlusconi il coordinamento del partito e lo stesso ha fatto Cicu che a maggio, insperatamente, ha centrato l’obiettivo di Bruxelles diventando parlamentare europeo. Solo che quel seggio conquistato da Cicu nel collegio delle due Isole è rivendicato da Stefano Maullu, l’azzurro sardo trapiantato in Lombardia e candidato nella circoscrizione Nord Occidentale. Se il ricorso di Maullu venisse accolto, Cicu resterebbe senza poltrona.

Fatto sta che il duello tra l’ex governatore e il parlamentare Ue sta finendo per favorire Pittalis, scelto come capogruppo in Consiglio per la stessa ragione. Perché appunto è una figura terza rispetto allo scontro in corso. Vero che nel partito conta moltissimo anche Emilio Floris, graditissimo a Berlusconi, ma il senatore ed ex sindaco di Cagliari sembra poco adatto a diventare coordinatore per ragioni di età, visto che i cittadini spingono per il rinnovamento.

Inutile dire che in Forza Italia si stanno contando. Cappellacci, certamente, ha dalla sua quattro consiglieri regionali sui 10 eletti, se si esclude lo stesso ex presidente. E sono: Alessandra Zedda, Giuseppe Fasolino, Oscar Cherchi e Antonello Peru. Il secondo correntone più numeroso fa capo a Floris che conta nella sua fila Stefano Tunis, Ignazio Locci e Marco Tedde. Fuori dai due gruppi, ecco Edoardo Tocco, fedelissimo dell’ex senatore Piergiorgio Massidda, e Alberto Randazzo, il battitore libero che faceva parte dell’area Giovanardi prima che quest’ultimo lasciasse il partito.

Il quadro sardo vale due dati politici: il primo è che solo Pittalis li sta mettendo tutti d’accordo; il secondo è che Cicu nell’Aula di via Roma non ha uomini. Tanto che nella fazione di Cappellacci sperano in un’alleanza col gruppo Floris a sostegno della nomina dell’ex governatore a guida del partito. Ma al momento non ci sono segnali concreti.

Inviti a e entrare in corsa ne ha ricevuti pure Massidda, attraverso contatti informali. Ma l’ex presidente dell’Autorità portuale di Cagliari non ha timore a ripeterlo: “Il coordinatore regionale l’ho già fatto, è stata una bellissima esperienza in anni in cui Forza Italia vinceva davvero tutto anche in Sardegna”. Massidda si limita a dare un consiglio: “Oggi la politica non ha bisogno di leader, ma di squadre. Sono convinto che la soluzione ideale per Forza Italia nell’Isola sia un gruppo da tre, con un coordinatore e due vice. Solo in questo modo ci si può riavvicinare alla gente. I partiti non posso più limitarsi a comunicare, devono al contrario connettersi con i cittadini”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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