Gentiloni a Cagliari, Pigliaru rilancia la vertenza Sardegna

Vertenza accantonamenti e sanità, riqualificazione di La Maddalena, accelerazione sulla chimica verde a Porto Torres e sulle dismissioni delle servitù militari. Sono questi i tre punti cardine affrontanti dal presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru nell’incontro con il premier Paolo Gentiloni questa mattina all’aeroporto in un’area blindata per la stampa.

Accantonamenti
E’ stato lo stesso governatore sardo, al termine, a riferire del faccia a faccia che ha preceduto il confronto con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Isola. “La partita degli accantonamenti è un po’ complessa, però dopo il patto
firmato nel 2014 abbiamo condiviso che è arrivato il momento di fare un tagliando. Il tavolo è già stato aperto con il
sottosegretario Bressa – ha spiegato Pigliaru – e la mia intenzione era oggi quella di sensibilizzare al massimo Palazzo
Chigi sul fatto che la Sardegna paga da sola tutta la sanità. Abbiamo firmato un patto nel quale avevamo 500 milioni di accantonamenti e oggi rischiamo di trovarci 800 milioni: qualcosa non sta funzionando e sappiamo di avere le stanze i luoghi nei quali poter portare il nostro punto di vista sicuri di essere ascoltati”.

La Maddalena
Riguardo La Maddalena, Pigliaru ha sollecitato lo sblocco del cantiere e la nomina di un commissario straordinario “che porti avanti ciò che si deve fare”, visto che ci sono 30 milioni di euro pronti ad essere investiti. E già questo mese ci potrebbe essere un nuovo incontro su questo punto “per dare una prospettiva a questo sito così importante”. Quindi la chimica verde a Porto Torres dove la Regione vede “un po’ di lentezza da parte di Eni, per questo abbiamo chiesto aiuto a Palazzo Chigi”.

Servitù militari
Si dice ottimista Pigliaru: “Con Gentiloni abbiamo interloquito molto su questo ed è il momento di arrivare a un risultato: anche su questo abbiamo sensibilizzato la Presidenza del Consiglio”.

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