Regionali, Forza Italia “ruba” tre candidati a Oppi

Giorgio Oppi minaccia di rompere l’alleanza con Ugo Cappellacci perché il partito del governatore sta “rubando” candidati all’Udc. Si tratta due uomini e una donna.

Giorgio Oppi minaccia di rompere l’alleanza con Ugo Cappellacci, perché il partito del governatore sta “rubando” candidati all’Udc. Si tratta due uomini, che valgono molti voti, e di una donna da mettere ugualmente in lista. Una delle venti “quote rosa” diventate obbligatorie con la nuova legge elettorale.

Fatto sta che – secondo quanto riferiscono fonti vicine a Forza Italia – il grande capo dell’Udc è una furia. Al telefono dice: “Non ho stima per i giornalisti, travisano sempre le cose, non rilascio dichiarazioni”. Ma un dettaglio, che poi è un messaggio cifrato per Cappellacci, lo regala: “Noi siamo nell’alleanza di centrodestra, tuttavia non abbiamo confermato il nostro apparentamento”. Cioè il simbolo dell’Udc non è ancora formalmente assegnato alla coalizione. Tanto che Oppi non esclude – e questa è la minaccia – di far correre il suo partito da solo alle Regionali del prossimo 16 febbraio.

Sono tre i candidati “rubati” che hanno portato alla guerra Udc-Fi. Uno di loro è Gavino Sini, potente presidente della Camera di Commercio Nord Sardegna. Sini sfiderà le urne con Forza Italia nel collegio di Sassari. Ma sembra che la sua candidatura l’avesse già promessa a Oppi, il quale su Sassari dovrà fare a meno dell’assessore Sergio Milia (Pubblica istruzione), pronto al ritiro. Ragion per cui il presidente della Camera di commercio sarebbe stato il sostituto ideale. Solo che, secondo i calcoli di Sini, Forza Italia avrebbe più appeal elettorale rispetto all’Udc, di qui la decisione di spostarsi nella lista azzurra.

Oppi, insomma, l’avrebbe presa come uno sgarbo tra partiti alleati. Uno sgarbo non accettabile. Anche perché al caso di Sini si è aggiunto quello di Emanuele Cera, sindaco di San Nicolò D’Arcidano. Cera è ai ferri cortissimi con Oppi da fine ottobre, quando il leader centrista gli ha tolto la delega all’Ambiente nella giunta provinciale di Oristano e lo ha costretto alle dimissioni anche da vicepresidente dell’Esecutivo. L’ex assessore, adesso, si sta “vendicando” della cacciata e ha deciso di candidarsi con Forza Italia. Ma siccome in quota Fi i sei posti (su 59) disponibili nel collegio di Oristano sono già tutti occupati, Cappellacci (o chi per lui) avrebbe proposto al sindaco di correre nella lista del presidente, cioè in quella dei zonafranchisti guidati da Maria Rosaria Randaccio.

Il terzo motivo di scontro è una donna. Il suo nome non si conosce. Ma, al pari di Sini e Cera, starebbe preferendo le sirene berlusconiane a quelle dell’Udc. Di lei si sa solo che è una consigliera comunale nel Sulcis.

Il chiarimento tra Oppi e Cappellacci potrebbe comunque arrivare nelle prossime ore. Per una ragione: vero che l’Udc in Sardegna va forte. Da sempre. Ma se scudocrociato corresse davvero da solo, avrebbe qualche difficoltà a raggiungere lo sbarramento del cinque per cento. Cioè soglia richiesta ai partiti non coalizzati per entrare nella ripartizione dei seggi, quindi per piazzare onorevoli in Consiglio regionale.

Alessandra Carta

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