Il referendum sull’indipendenza spacca il centrodestra. Ancoro un “no” da Fdi

Si consolida la spaccatura della coalizione di centrodestra che sostiene il governatore Cappellacci sul tema spinoso del referendum consultivo sull’indipendenza. Da una parte il Psd’Az, dall’altra Fratelli d’Italia. Proprio oggi il partito ha ribadito il “no”. Lo ha fatto questa mattina, a Cagliari, a margine della presentazione delle liste in vista delle prossime regionali. In prima fila Giorgia Meloni, leader e cofondatrice di Fratelli d’Italia e i vertici nazionali del partito: tra gli altri l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, Ignazio La Russa e Guido Crosetto. “Le esigenze di indipendentismo dei sardisti? Noi abbiamo sottoscritto il programma con Cappellacci quando loro erano in altra faccende affaccendati: quello è l’unico impegno che ci vincola”: così ha ribadito Giorgia Meloni. “A Cappellacci – ha continuato l’ex ministro – abbiamo chiesto di concentrarsi sulla famiglia, istituzione e fulcro della nostra società. E di puntare ancora sulla battaglia per la zona franca e per il rispetto dei patti per l’autonomia. La Sardegna è una di quelle regioni che ha avuto di meno: il traguardo è quello di ‘liberare’ un miliardo e 300 milioni per i sardi”, ha concluso Giorgia Meloni.

Sulle elezioni. “Sardegna test importante – ha detto ancora Meloni -siamo una nuova realtà che in quaranta giorni alle ultime elezioni ha convinto un milione di italiani. Sarà un appuntamento fondamentale anche per capire come siamo cresciuti soprattutto di fronte a un governo nazionale che non ha dato risposte”. 

Il partito che verrà. Elezioni regionali in Sardegna, ma anche i primi mattoni di quello che sarà il partito del futuro. Come ha spiegato Guido Crosetto, uno dei cofondatori del partito, confluiranno Fondazione Giorgio Almirante, Officina per l’Italia, l’eredità di Alleanza nazionale. “Stiamo lavorando su tutti fronti, compreso il nuovo simbolo – ha dichiarato Crosetto. – Siamo a favore del meccanismo delle primarie. E assolutamente contrari a questa nuova legge elettorale che si sta costruendo: è peggio del Porcellum”. Una legge, è stato sottolineato a più riprese, che ridurrebbe a due, al massimo tre, le forze in grado di decidere le sorti del Paese. Primo obiettivo: le primarie per eleggere il presidente nazionale, i numeri uno regionali e i componenti degli organi di direzione. “Probabilmente ci presentiamo in questa veste di Fratelli d’Italia – ha detto Alemanno – per l’ultima volta. Da questo momento nasce un processo fondativo che raccoglie ampie forze a destra e nel centrodestra. L’appello lanciato da Meloni è già stato raccolto”. Il documento “fondativo”, distribuito ai partecipanti, indica i punti chiave del programma, dalla famiglia all’esigenza di smarcarsi dai diktat europei. “Non possiamo più tollerare l’egemonia tedesca”, ha concluso l’ex sindaco di Roma.

 

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