La commissione Ue ha approvato il piano operativo del Fondo sociale europeo (Fse) relativo alla Sardegna. Sono 444,8 milioni di euro per il settennio 2014-2020. L’Isola è una delle prime regioni ad ottenere il via libera da Bruxelles e tra gennaio e febbraio verranno pubblicati i primi bandi per iniziare a spendere le risorse. Lo ha annunciato Virginia Mura, la titolare del Lavoro nella giunta Pigliaru che, insieme al direttore generale dell’assessorato, Eugenio Annichiarico, ha presentato le linee e le priorità degli interventi.
Sono quattro gli assi di spesa definiti nel piano operativo. Intanto Istruzione e Formazione con circa 155,6 milioni di euro. Alla Capacità istituzionale ne sono destinati 15,6 mln. Il grosso è l’Occupazione con 168,2 milioni. Per l’Inclusione sociale la dotazione è di 88,9 milioni. Infine 13,3 sono per l’Assistenza tecnica.
Sul totale complessivo delle risorse, i 444,8 milioni appunto, oltre il 70% riguarda le cinque priorità stabilite nel regolamento Ue: disoccupazione, (62,2 milioni), adattamento dei lavoratori (35,5), inclusione attiva (80), lotta alla dispersione scolastica (66,7) e istruzione superiore (67,7). Inoltre viene data una corsia preferenziale al contrasto alla disoccupazione giovanile (32 milioni) e all’uguaglianza tra uomini e donne con interventi sulla conciliazione casa-lavoro (12,5 milioni). Il cofinanziamento regionale nel settennio è di circa 44 milioni di euro.
“In una situazione di bilancio complessa – ha detto la Mura – i fondi europei sul capitale umano sono importanti. Si è lavorato bene e i rilievi della commissione sono stati solo di carattere formale. Inoltre crediamo di poter raggiungere a fine anno la spendita del 100 per cento delle risorse del precedente ciclo di programmazione del Fse 2007-2013: finora sono stati spesi 562 milioni a fronte di complessivi 675 milioni, pari all’83 per cento”. Per il direttore generale, “queste risorse possono dare un’importante boccata d’ossigeno per il lavoro e l’inclusione sociale”.