Fondi, spunta la società “amica” di Barracciu. Lei: “Basta, ora querelo”

Seminari e appuntamenti pagati con circa 3.600 euro usciti dai fondi del gruppo consiliare del Pd. Sono i soldi che avrebbe ricevuto la Evolvere srl, società della quale farebbe parte anche il compagno della sottosegretaria alla Cultura, Francesca Barracciu, e sui quali ora si stanno concentrando le attenzioni degli investigatori della Procura di Cagliari nell’ambito dell’inchiesta-bis sui fondi coordinata dal sostituto procuratore Marco Cocco. La notizia, anticipata da La Nuova Sardegna, è stata confermata negli ambienti del Palazzo di giustizia ma non si tratterebbe di nuovo filone a carico di Francesca Barracciu ma di contestazioni già sollevate a suo tempo in uno dei primi interrogatori cui è stata sottoposta l’esponente del Governo. Gli investigatori della speciale task-force composta da Carabinieri e Guardia di Finanza stanno ora cercando di capire se la società abbia realmente effettuato quei seminari pagati con i soldi del Pd, ma anche il ruolo avuto dall’ex europarlamentare nell’azienda, di cui è stata amministratore unico sino all’agosto 2004 ma nella quale comparirebbe ancora il compagno. La sottosegretaria Barracciu – difesa dall’avvocato Franco Luigi Satta – risulta già indagata nella stessa inchiesta-bis con l’accusa di peculato per spese complessive che raggiungono i 77 mila euro (Ansa).

Dopo la diffusione della notizia, il sottosegretario Barracciu ha pubblicato sulla sua pagina Facebook il seguente post: “Leggo sulla stampa l’ennesima ondata di fango che certi giornalisti, scaricando il loro “troppo pieno” di veleno, perseverano nel riportare sui giornali notizie vecchie spacciandole per nuove sull’indagine che mi riguarda. Inoltre, i signori di cui sopra, come se non bastasse, per rendere evidentemente più allettante e morbosa la vecchia notizia, da una parte omettono di riportare tutti gli elementi che rendono conto della inconsistenza dell’accusa e dall’altra la infarciscono di mezze verità e molte cose totalmente false infamando questa volta, oltre che me, persone a me care. A casa mia si dice così: la prima si perdona, la seconda si condona, la terza si bastona. Fino ad oggi ho lasciato perdere ma la misura ora è colma. Per questo ho incaricato i miei legali di preparare una impietosa querela nei confronti dell’Agenzia Giornalistica Italia, di Mauro Lissia, della Nuova Sardegna e della testata online Sardiniapost”.

 La direzione di Sardinia Post sottolinea che sul sito è apparsa la notizia diffusa fin da ieri da agenzie di stampa nazionali, ripresa da quotidiani locali e oggi rilanciata dall’Ansa (che parla di una conferma della notizia negli ambienti del Palazzo di giustizia). Naturalmente il sottosegretario Barracciu ha a disposizione tutto lo spazio che chiederà per chiarire e precisare. Da parte nostra abbiamo esercitato, attingendo da fonti qualificate, l’ordinario diritto di cronaca.

 

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