Doveva essere il giorno della requisitoria, ma il pubblico ministero Marco Cocco ha sollevato in aula nuove contestazioni all’ex senatore Pdl Silvestro Ladu, accusato di peculato nel processo-stralcio sui fondi che il Gruppo misto del Consiglio regionale della Sardegna avrebbe speso, secondo la Procura, illegittimamente. Il pm ha contestato oggi a Ladu – difeso dagli avvocati Mariano Delogu e Piero Longo, già legale di Berlusconi – assegni per 16 mila euro che avrebbe incassato intestandoli a sé stesso e sulle cui spese ora potrà chiarire con una ulteriore memoria difensiva. Davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Cagliari, presieduta da Mauro Grandesso, si è quindi assistito ad un colpo di scena inatteso, che ha fatto slittare le richieste della pubblica accusa. La prossima udienza è fissata per l’1 aprile: sarà l’occasione per l’imputato di difendersi dalle nuove accuse. Finora nel mirino della Procura ci sono spese per oltre 250 mila euro che l’allora capogruppo di Fortza Paris – siamo nella XIII legislatura – avrebbe destinato a pranzi e cene – una del 2004 a Sedilo con 30 pecore, costata diecimila euro – oltre che per gli affitti delle sedi del partito. Ladu ha sempre respinto gli addebiti. “Ho amministrato bene il Gruppo – aveva detto in sede di dichiarazioni spontanee – quando ho finito il mandato da capogruppo c’erano in cassa ancora 40mila euro”.
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